Listeria, Penny Market richiama un lotto di tartare di scottona

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Ne ha dato notizia il Ministero della Salute. Nel prodotto “Tartare di Bovino adulto Scottona”, confezionato a marchio “La filiera in Tavola” e venduto nei supermercati della catena Penny Market è stata riscontrata, infatti, la presenza di "Listeria monocytogenes", un batterio che può provocare la listeriosi

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Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito, nella sezione dedicata, il documento relativo al richiamo, per rischio microbiologico, del prodotto “Tartare di Bovino adulto Scottona”, confezionato a marchio “La filiera in Tavola” e venduto nei supermercati della catena Penny Market.

Il lotto interessato dal richiamo

Nel dettaglio, la carne interessata dal richiamo è venduta in vassoi da 200 grammi ciascuno, con data di scadenza o termine minimo di conservazione fissata al 14 febbraio 2022. Il lotto del prodotto interessato dal richiamo è uno solo, ovvero il numero 852367, confezionato dalla ditta Juvica S.r.l. nel proprio stabilimento di Ghemme, in provincia di Novara con marchio di identificazione: IT J2X50 CE e destinato alla catena di supermercati Penny Market S.r.L., la cui sede è a Cernusco sul Naviglio (Milano). I prodotti non venduti sono stati ritirati dai banchi frigo dei supermercati ma per chi avesse acquistato il prodotto, il consiglio è quello di non consumarlo e di restituirlo al punto vendita di riferimento.

Cos’è il Listeria monocytogenes

In particolare, precisano gli esperti del Ministero, il motivo del richiamo del prodotto è legato alla presenza di Listeria monocytogenes, una delle dieci specie appartenenti alla famiglia di batteri Listeria. Come segnala anche l’Efsa, l’European Food Safety Authority, il batterio può provocare una malattia chiamata “listeriosi” che, seppur rara, è spesso una malattia grave, che comporta elevati tassi di ricoveri ospedalieri e decessi. Solo nel 2017, si legge sul portale dell’Efsa, “sono state segnalati nell’UE circa 2.400 casi di infezione da Listeria”. Come conferma il documento, di solito si viene colpiti da listeriosi dopo aver consumato cibi contaminati. Il batterio Listeria, nonostante la cottura a temperature superiori a 65° C uccida i batteri, “può tuttavia contaminare i cibi dopo la loro produzione, ad esempio la contaminazione può verificarsi dopo la cottura degli alimenti ma prima del loro confezionamento”. A differenza di molti altri batteri di origine alimentare, poi, questo batterio “tollera gli ambienti salati e può moltiplicarsi a basse temperature (tra +2°C e +4°C)”. Quali i sintomi della listeriosi? Possono variare da una sintomatologia lieve simile a quella influenzale con nausea, vomito e diarrea ad un quadro più complesso che comprende “meningite e altre complicanze potenzialmente letali”. La malattia, secondo l’Efsa, colpisce maggiormente gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e le persone con sistema immunitario indebolito. In particolare, il Listeria monocytogenes può essere presente in molti alimenti tra cui anche pesce affumicato, carni, formaggi (in particolare formaggi a pasta molle) e ortaggi crudi. Come prevenire la listeriosi? E’ importante “seguire buone pratiche di fabbricazione e igieniche e applicare un controllo efficace della temperatura lungo tutta la catena di produzione, distribuzione e conservazione degli alimenti, anche in ambiente domestico”. In ambito domestico, il consiglio è quello di tenere bassa la temperatura del frigorifero per limitare la potenziale crescita di batteri come Listeria nel caso siano presenti negli alimenti pronti. La temperatura consigliata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per refrigerare gli alimenti è inferiore ai 5° C.

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