L’immunologa e professoressa di Patologia generale vive sotto scorta dopo aver ricevuto una lettera di minacce da no vax, contenente un proiettile, per essersi spesa a favore delle vaccinazioni destinate ai più piccoli. “Non andrò mai in televisione a dire che i bambini non vanno vaccinati perché metterei a rischio le loro vite e per me è inaccettabile. Non saranno certo le minacce a farmi cambiare idea”, ha detto al “Corriere della Sera”, raccontando come sta vivendo questa situazione
“Non andrò mai in televisione a dire che i bambini non vanno vaccinati perché metterei a rischio le loro vite e per me è inaccettabile. Non saranno certo le minacce a farmi cambiare idea”. Nessun pentimento per l’immunologa Antonella Viola, professoressa universitaria di Patologia Generale e a capo dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova, che da una settimana ormai vive sotto scorta. Ha raccontato la sua situazione al “Corriere della Sera”, dopo aver ricevuto una lettera di minacce da no vax, contenente un proiettile, per essersi spesa a favore delle vaccinazioni per i più piccoli.
La vita sotto scorta
Attualmente l’immunologa è sotto tutela, con due carabinieri che la seguono ovunque vada oltre ad una volante della polizia che ne controlla i dintorni di casa. Come sta vivendo questa condizione? “Essere sempre accompagnata impatterebbe sulla vita di chiunque. Sulla mia che ero molto abituata a star sola, a fare lunghe camminate sull’argine, oppure sport, shopping, andare al lavoro da sola. Insomma, è tutto molto strano”, ha commentato Viola nel corso dell’intervista. E rivelando alcuni particolari della sua routine attuale. “Prima rimanevo al lavoro fino alle otto di sera, per esempio, adesso cerco di staccare prima e andare a casa. Anche loro devono tornare dalle loro famiglie e mi dispiace fargli fare tardi”, ha detto, in riferimento ai carabinieri che la stanno proteggendo. Situazione che la professoressa, dopo le minacce no vax ricevute, dovrebbe vivere per “tre mesi alla fine dei quali rivaluteranno tutto”. Nessuna paura di un’aggressione fisica, ma una sensazione certamente strana. Così Viola ha descritto ulteriormente il momento che sta vivendo. “Non sento addosso nessuna ansia. Ma non posso negare di aver modificato un po’ il mio atteggiamento essendo attenta al loro”, ha riferito, facendo riferimento all’atteggiamento della sua scorta. “Non posso fare a meno di notare il modo in cui guardano chiunque si avvicini a me come una possibile minaccia. E mi fa impressione fare lo stesso ragionamento per riflesso condizionato. È uno dei motivi per cui rinuncio a fare le passeggiate per Padova, dove oltretutto mi conoscono tutti. Forse è questa la cosa più brutta. Certamente per me è strano”, ha rivelato.
L’importanza dei principi scientifici
Nonostante le minacce, però, nessun passo indietro. “Io ho il mio lavoro, posso smettere anche oggi di parlare attraverso i media ma credo che invece sia importante farlo, raccontare la scienza e la sua metodica a quante più persone possibili. Perché è importante l’accettazione e la comprensione dei principi scientifici”, ha ribadito Viola. “È vero che ci sono i no vax ma non vanno confusi con i violenti. L’altro giorno mi ha scritto una signora no vax per dirmi, in tono molto garbato, che le dispiace per le mie limitazioni ma che anche lei si sente limitata nella sua libertà e che ha paura perché gli scienziati sono umani e possono sbagliare”, ha rivelato in conclusione. “Le ho scritto che quel poco di libertà che lei ha dipende dal fatto che tante altre persone si sono vaccinate, perché se tutte avessero fatto come lei oggi saremmo alla guerra civile. E le ho detto di fidarsi di noi, come si fida del conducente del treno che prende o dell’ingegnere che ha costruito la sua casa”.