
Covid, nuovo studio su distanza di sicurezza e rischio di contagio con starnuti
Un team internazionale di ricerca dell'Università di Padova, Udine, Vienna e Chalmers, evidenzia che si può quantificare il rischio di contagio sulla base della distanza interpersonale, della temperatura, dell'umidità e del tipo di evento respiratorio. Cruciale l'uso delle mascherine: con le chirurgiche e Ffp2 il rischio di contagio diventa praticamente trascurabile sia che si parli, che si tossisca o starnutisca

Si può quantificare il rischio di contagio da Covid-19 sulla base della distanza interpersonale, temperatura, umidità e tipo di evento respiratorio. Lo sostiene un team internazionale di ricerca dell'Università di Padova, Udine, Vienna e Chalmers. Ecco tutti i dati
GUARDA IL VIDEO: Covid, nuovo studio su rischio contagio con starnuti
Quando si parla senza mascherina le goccioline infette emesse possono raggiungere oltre un metro, fino a 3 metri per un colpo di tosse, mentre starnutendo raggiungono i 7 metri. Con le mascherine chirurgiche e Ffp2 il rischio di contagio diventa praticamente trascurabile sia che si parli, che si tossisca o starnutisca
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS IN DIRETTA
Occorre tenere presente che i virus, come il Sars-Cov-2, passano da un individuo infetto a uno sano tramite la trasmissione di goccioline salivari emesse parlando, tossendo o starnutendo. Le goccioline in sospensione si possono depositare sulle superfici che diventano quindi il terreno di contagio una volta toccate dall'individuo sano
Covid-19, appena guariti si può riprendere la stessa variante? Ecco cosa sappiamo
Come si può contrastare la catena di trasmissione? Sanificando superfici e mani. Più articolata, invece, è la questione della trasmissione aerea: le regole fin qui usate per evitare la propagazione sono state il distanziamento interpersonale, la capienza ridotta degli ambienti e le mascherine
I DETTAGLI DELLO STUDIO
L'emissione di goccioline salivari avviene con la formazione di uno spray di goccioline spinto dall'aria espirata: le gocce evaporano, si depositano o restano sospese. Quelle più grandi e pesanti cadono prima di evaporare mostrando un moto balistico (droplet), mentre le più piccole evaporano prima di cadere e tendono ad essere trasportate dal fluido (airborne)

Dallo studio - pubblicato sul "Journal of the Royal Society Interface" - emerge che senza mascherina le goccioline infette emesse quando si parla posso raggiungere la distanza di poco più di un metro, mentre starnutendo arrivano fino 7 metri in condizioni di elevata umidità

Queste distanze, stimate dal modello, mostrano un pieno accordo con le più recenti evidenze sperimentali. Dall'applicazione del modello per la stima del rischio di contagio si capisce che non esiste una distanza di sicurezza "universale” perché questa dipende dalle condizioni ambientali, dalla carica virale e dal tipo di evento respiratorio

Ad esempio, considerando un colpo di tosse (con media carica virale) si può avere un alto rischio di contagio entro i 2 metri in condizioni di umidità relativa media, mentre diventano 3 con alta umidità relativa, sempre senza mascherina

"La pandemia di Covid19 ha evidenziato l'importanza di modellare accuratamente la trasmissione virale operata da goccioline salivari emesse da individui infetti durante eventi respiratori come parlare, tossire e starnutire. Nel nostro lavoro - dice Francesco Picano, professore del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Padova - abbiamo revisionato le teorie esistenti utilizzando le più recenti conoscenze sugli spray respiratori arrivando a definire un nuovo modello per quantificare il rischio di contagio respiratorio diretto"

La ricerca, inoltre, utilizzando i più recenti dati sperimentali sulla riduzione dell'emissione di goccioline ad opera delle mascherine, ha testato il modello per quantificare come i dispositivi di protezione individuale abbattano il rischio di contagio

L'utilizzo della mascherina, chirurgica e ancor di più se Ffp2, si dimostra essere un eccellente strumento di protezione abbattendo il rischio di contagio che diventa trascurabile già a brevi distanze (circa 1 mt), indipendentemente dalle condizioni ambientali o dall'evento respiratorio considerato

"Le indicazioni mediche che stiamo seguendo sono basate su studi di fluidodinamica del 1940: stiamo chiudendo le scuole, limitando le capienze dei locali, limitando le distanze tra le persone sulla base di studi del 1940", dice Alfredo Soldati, ordinario di fluidodinamica dell'Università di Udine e direttore dell'Institute of Fluid Mechanics and Heat Transfer della Technische Universitat di Vienna

"È importante - spiega Soldati - che ingegneri e fisici si cimentino nello studio di questi fenomeni insieme a biologi e virologi per fornire indicazioni precise che consentano di rilassare le norme quando si può e di rinforzarle quando si deve. Dall'inizio della pandemia la comunità internazionale si è messa al lavoro e ha prodotto in soli due anni un bagaglio di conoscenze basate su sofisticati esperimenti e accurate simulazioni sui moderni supercomputer"