Si chiama “HyVIS” il progetto, per 4 anni, finanziato dall’UE con l’obiettivo di mettere a punto delle vere e proprie sinapsi “bioniche” destinate a protesi della retina. Sono pensate per ridare la vista a persone con malattie come la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare, legate all'età
“Un rivoluzionario ripristino dell’input sinaptico mediato dalla luce nelle cellule bipolari”. E’ l’obiettivo del progetto HyVIS, finanziato dall’UE, per mettere a punto delle vere e proprie sinapsi “bioniche” destinate a protesi della retina e pensate per ridare la vista a persone con malattie come la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare legate all'età.
Un progetto europeo finanziato con 3 milioni di euro
Il progetto europeo, finanziato con 3 milioni di euro per 4 anni sarà coordinato proprio dall'Italia, grazie al lavoro di Elisabetta Colombo dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Sono coinvolti importanti centri di ricerca europei, tra cui anche l'università di Tecnologia di Eindhoven nei Paesi Bassi e la francese Sorbonne. Come detto, obiettivo principale sarà quello di provare a contrastare alcune gravi patologie della vista, particolarmente diffuse tra la popolazione. In base alle stime degli esperti, si ritiene che solamente le persone colpite da degenerazione maculare legata all'età (in gergo scientifico “Dmle”) saranno nel 2040 ben 280 milioni in tutto il mondo, con un costo per le cure pari ad oltre 400 miliardi. Proprio la Dmle nelle fasi inziali, al pari della retinite pigmentosa, è una patologia che colpisce i fotoricettori, cioè le cellule che ricevono il segnale luminoso e attraverso le sinapsi con i neuroni della retina lo trasmettono, in seguito, al nervo ottico.
La doppia sfida legata al progetto
Nonostante ciò, comunque i neuroni della retina restano ugualmente funzionanti. Il progetto HyVIS si baserà appunto sulla possibilità di connettere questi neuroni, ancora operativi ed in funzione, attraverso alcune sinapsi “bioniche” a dei nuovi recettori capaci di attivarsi quando ricevono stimoli luminosi. La sfida, per i ricercatori, sarà doppia. Si tenterà di distribuire sulla retina nuovi recettori per i segnali luminosi, capaci di imitare in parte quelli della retina, oltre a connetterli ai neuroni attraverso nuovi collegamenti sinaptici. Ma non è tutti, come spiegato proprio dall’esperta dell’IIT. “HyVIS -permetterà di ripristinare l'attivazione fisiologica dei neuroni della retina interna con una risoluzione spaziale molto alta”, ha spiegato Colombo. Il tentativo degli esperti, infatti, sarà quello di provare ad arrivare ad una risoluzione simile a quella della visione totalmente naturale.