Oms, progressi nella lotta all’Hiv ma preoccupa la resistenza ai farmaci

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Lo ha segnalato il rapporto “Hiv Drug Resistance” pubblicato dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Secondo quanto emerso, la disponibilità della terapia antiretrovirale “è aumentata ad un ritmo senza precedenti negli ultimi dieci anni” ma il 30% dei 37,7 milioni di pazienti a livello globale che ha contratto l'infezione non è ancora curato in maniera corretta ed adeguata

Nel mondo la situazione legata alla lotta contro l'Hiv, il virus dell'immunodeficienza umana che causa l'Aids, ovvero la sindrome da immunodeficienza acquisita, è in fase di miglioramento, con un numero sempre crescente di pazienti in terapia e con tassi di controllo dell'infezione sempre più alti. Ma c’è un dato che preoccupa, cioè il fenomeno della resistenza ai farmaci. È questo il quadro emerso dal recente rapporto “Hiv Drug Resistance” pubblicato dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

La disponibilità delle cure

Come si evince dal rapporto, a dicembre del 2020 sono state segnalate nel mondo 27,5 milioni di persone, malate di Hiv ed in cura con una terapia antiretrovirale, composta da farmaci anti-Hiv così definiti perché il virus dell’Hiv appartiene alla famiglia dei “retrovirus”. La disponibilità di questa terapia, secondo il lavoro curato dall’Oms, “è aumentata ad un ritmo senza precedenti negli ultimi dieci anni” ma, nonostante ciò, circa il 30% dei 37,7 milioni di pazienti a livello globale che ha contratto l'infezione non è ancora curato in maniera corretta ed adeguata. Oltre alla facilità nell’accesso ai farmaci per la cura, è risultato in aumento anche il numero di Paesi in cui i malati riescono a ottenere un buon controllo dell'infezione. Infatti, su un campione che ha compreso 45 Paesi nel mondo, tra quelli con la più alta diffusione dell'Hiv monitorati dall'Oms, oggi l'80% riesce a ottenere sufficienti livelli di soppressione della carica virale, mentre solo 4 anni fa questo livello era pari al 33%. Secondo gli esperti, "raggiungere livelli elevati di soppressione della carica virale nelle popolazioni che assumono terapia antiretrovirale previene la trasmissione dell'Hiv, la morbilità e la mortalità associate e previene l'insorgenza della resistenza ai farmaci dell'Hiv", è emerso dal rapporto.

La resistenza ai farmaci

Tra le note negative segnalate nel documento, il peggioramento della situazione che riguarda la resistenza ai farmaci. E’ risultato in aumento, infatti, il numero di Paesi in cui è stata oltrepassata la soglia di guardia del 10% di pazienti che non risponde più ai tradizionali farmaci di prima linea, definiti “inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa”. Per l'Oms questi Paesi dovrebbero passare con effetto immediato all'utilizzo di altri medicinali dotati di una ridotta suscettibilità proprio al fenomeno della resistenza.

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