Si tratta del gene RUNX2 cruciale per dar forma allo scheletro. La sua scoperta si deve ai ricercatori dell’Università Cattolica nel campus di Roma
Un team di ricercatori dell’Università Cattolica nel campus di Roma ha scoperto un meccanismo fondamentale per lo sviluppo del cranio arrotondato dell’uomo moderno, che ha permesso di lasciarsi alle spalle la testa allungata dei primitivi. Questo processo, come descritto sulla pagine della rivista specializzata Scientific Reports, sarebbe stato regolato da un gene "architetto" cruciale per dar forma allo scheletro, chiamato RUNX2.
Lo studio nel dettaglio
"È noto, in biologia, che il gene
RUNX2 è fondamentale per dare avvio allo sviluppo dell'intero
scheletro, compreso il cranio", ha spiegato la coordinatrice della
ricerca Wanda Lattanzi, della Sezione di Biologia Applicata del
Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica della facoltà di
Medicina e chirurgia. Confrontando i genomi degli ominidi estinti,
disponibili su database pubblici del Max Planck Institute in Germania,
il team di ricerca è riuscito a identificare delle variazioni nella
sequenza del gene oggetto dello studio che si sono succedute nel corso
dell’evoluzione e hanno consentito lo sviluppo del cranio moderno. "Poi
abbiamo verificato gli effetti biologici delle variazioni di RUNX2
presenti nel Dna dell'uomo moderno studiandone in laboratorio gli
effetti sulla biologia di cellule staminali isolate da tessuto osseo del
cranio umano", ha aggiunto la ricercatrice.
I risultati della ricerca
L'analisi ha rivelato che la versione di RUNX2 presente nel nostro Dna è soggetta a regolazioni diverse durante la formazione dell'osso cranico, spiegando l'acquisizione della forma arrotondata tipica dell'uomo moderno. "I risultati di questo studio oltre a chiarire meccanismi biologici e di genetica dell'evoluzione, gettano le basi per innovazioni biotecnologiche basate sull'utilizzo del gene RUNX2 come bersaglio molecolare nel disegno di strategie personalizzate di terapia genica e medicina rigenerativa, per la correzione di difetti ossei e malformazioni craniofacciali associate", ha concluso Lattanzi.