Covid, boom di contagi in Romania: chiesto aiuto ai Paesi Ue

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Come riferito negli scorsi giorni dal segretario di stato, Raed Arafat, i posti nelle terapie intensive sono ufficialmente terminati nel Paese. Le autorità nazionali a inizio settimana hanno deciso di sospendere per un mese tutti gli interventi chirurgici che non sono urgenti

Salgono ancora i casi accertati di Covid-19 in Romania, alle prese con un'ulteriore massiccia ondata della pandemia. Come riferito negli scorsi giorni dal segretario di stato, Raed Arafat, i posti nelle terapie intensive sono ufficialmente terminati nel Paese e tutti i reparti sono pieni.  
Per questo, al fine di dare priorità ai malati di Covid, in particolare a quelli che si trovano in terapia intensiva, le autorità nazionali a inizio settimana hanno deciso di sospendere per un mese tutti gli interventi chirurgici che non sono urgenti. Solo i malati di cancro e quelli che hanno bisogno di dialisi seguiranno il percorso di cure normale. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Romania: chiesto aiuto ai Paesi Ue per medicine e posti letto

Lunedì la Romania, per voce del segretario di stato, il medico romeno di origine arabo-palestinese, Raed Arafat, ha chiesto all'Unione Europea di sostenere il Paese balcanico in termini di medicine ed, eventualmente, di posti letto per poter ospitare i malati in gravi condizioni.
In una conferenza stampa, Arafat ha infatti dichiarato che verrà chiesto supporto ai Paesi Ue per i farmaci, e in particolare per il medicinale Tocilizumab, utilizzato per il trattamento del Covid-19. Il segretario di stato non ha inoltre escluso la possibilità che alcuni pazienti, in grado di sopportare il trasferimento, potrebbero essere trasferiti all'estero per la mancanza di posti nelle terapie intensive.

Nuova stretta anti-Covid in Romania

Intanto, nel Paese è arrivata una nuova stretta anti-Covid. Per cercare di arginare la diffusione dei contagi da coronavirus Sars-CoV-2, le autorità statali a inizio settimana hanno imposto l'uso della mascherina in tutti gli spazi pubblici e il coprifuoco notturno. Chiusi i bar e i pub, resteranno aperti ristoranti, cinema e teatri ma a capacità ridotta con solo il 50% della capienza, e solo per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale.

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