La terapia genica potrebbe ripristinare la vista dopo l'ictus. Lo studio sui topi

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Una nuova tecnica testata sui roditori dai ricercatori della Purdue University e dell'Università di Jinan "riprogramma" le cellule della glia trasformandole in neuroni

Una nuova terapia genica potrebbe aiutare a ripristinare la vista dopo un ictus, trasformando le cellule cerebrali gliali in neuroni. È quanto emerso da uno studio condotto su topi da laboratorio dai ricercatori della Purdue University, in collaborazione con i colleghi dell'Università di Jinan, in Cina.
Quando un ictus colpisce una delle arterie cerebrali il flusso sanguigno verso alcuni neuroni si interrompe e quei tessuti, generalmente, muoiono. A causa della posizione delle principali arterie nel cervello, molti ictus influiscono sulla funzione motoria mentre altri sulla vista, facendola perdere o ridurre.
Il nuovo studio, pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Frontiers in Cell and Developmental Biology, apre la strada a una nuova speranza per riuscire a ripristinare la funzione motoria dopo l'ictus.

Lo studio sui topi

Come spiegato dai ricercatori sul portale della Purdue University, la nuova terapia genica, come dimostrato in un modello murino, "è più efficiente e molto più promettente" nel ripristinare alcune funzioni visive dopo un ictus rispetto alla terapia con cellule staminali che si "si basa sulla ricerca di una corrispondenza immunitaria ed è ingombrante e difficile".
"Stiamo riprogrammando direttamente le cellule gliali locali in neuroni", ha precisato Alexander Chubykin, ricercatore della Purdue University. "Non dobbiamo impiantare nuove cellule, quindi non c'è rigetto immunogenico. Questo processo è più facile da eseguire rispetto alla terapia con cellule staminali e ci sono meno danni al cervello. Stiamo aiutando il cervello a guarire se stesso", ha aggiunto il ricercatore, per poi sottolineare che nell'esperimento condotto sui roditori grazie alla terapia genica sono state ristabilite "le connessioni tra i vecchi neuroni e i neuroni appena riprogrammati" e i topi hanno "riacquistato la vista". Secondo i ricercatori, perfezionando questa terapia si potrebbe arrivare allo sviluppo una tecnica simile che ristabilisca la funzione motoria.

Un reparto del nuovio Ospedalefieramilano a Milano, 31 marzo 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

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