
Nobel per la Medicina, i 6 italiani che hanno vinto il prestigioso premio
Il primo italiano a ottenere il riconoscimento è stato Camillo Golgi nel 1906. Dopo di lui, Daniel Bovet (svizzero di nascita ma naturalizzato italiano), Salvatore Luria (italiano naturalizzato statunitense), Renato Dulbecco, Rita Levi-Montalcini e Mario Renato Capecchi (italiano naturalizzato statunitense). Ecco la vita e le scoperte rivoluzionarie delle eccellenze italiane in medicina

Lunedì 4 ottobre sono stati annunciati i vincitori dei premi Nobel 2021 per la Medicina, selezionati dall’Istituto Karolinska di Stoccolma. Finora, dalla prima assegnazione dei premi, nel 1901, sono sei gli italiani a cui è stato attribuito il riconoscimento per il loro contributo all’umanità. Ecco chi sono e per cosa sono stati premiati
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CAMILLO GOLGI – Il primo medico italiano a entrare nella storia dei Nobel è Camillo Golgi, premio nel 1906. Nato nel 1843 e morto nel 1926, discute la tesi di laurea con Cesare Lombroso, il padre della criminologia moderna. Conosciuto soprattutto per gli studi sull’anatomia delle terminazioni nervose, è sua la scoperta dell’apparato reticolare interno alle cellule nervose, poi ribattezzato Apparato di Golgi. Questo il contributo che gli valse il Nobel
Premi Nobel: tutti i vincitori italiani
DANIEL BOVET – È il biochimico ed esperantista Daniel Bovet il secondo italiano a vincere il Nobel, nel 1957. Nasce in Svizzera nel 1907, dove studia e completa un dottorato in zoologia e anatomia comparata. Lavora poi in Francia e in Italia, dove prende la cittadinanza nel 1947. Nella sua lunga carriera scopre la pirilamina, il primo farmaco antistaminico nella storia
Nobel Medicina, l'annuncio dei vincitori del 2021
Sono però i suoi studi in chemioterapia e farmacologia a farlo arrivare al Nobel. Rivoluzionari gli sviluppi apportati in diversi trattamenti medici, tra cui quelli a base di simpaticolitici, per trattare la pressione arteriosa e gli stati di ansia, e dei miorilassanti, che hanno azione coadiuvante in chirurgia. Muore a Roma nel 1992

SALVATORE LURIA – A essere premiato nel 1969 è Salvatore Luria, nato a Torino nel 1912 e morto a Lexington, negli Stati Uniti - dove prese la cittadinanza e dove fu conosciuto come Salvador Edward - nel 1991. Sono state le sue ricerche su batteri e fagi a gettare le basi per la nascita della genetica batterica, della virologia e della biologia molecolare come discipline indipendenti. Vinse il Nobel per gli studi sulla moltiplicazione e le mutabilità dei virus

RENATO DULBECCO – Tra i biologi che progettarono la mappatura e il sequenziamento del genoma umano, nel 1975 vince il Nobel Renato Dulbecco. Nasce a Catanzaro, nel 1914, ma presto si trasferisce prima in Liguria e poi a Torino, dove studia medicina e si laurea insieme a Luria e Rita Levi-Montalcini. Trasferitosi negli Stati Uniti, dove prende la cittadinanza nel 1953, scopre i meccanismi di autoriparazione del Dna danneggiato dalle radiazioni e isola il primo mutante della poliomielite

Appassionato di oncologia, studia i virus che causano tumori e dimostra che il materiale genetico dei virus entra nel Dna delle cellule, diventandone parte: è questa la scoperta che gli vale il Nobel. Muore nel 2012 a La Jolla, in California
RITA LEVI-MONTALCINI – Unica donna italiana nella rosa dei vincitori di Nobel scientifici, nel 1986 il premio viene assegnato alla neurologa Rita Levi-Montalcini. Nasce nel 1909 a Torino, dove studia e inizia a lavorare nell’istituto di Giuseppe Levi. Di origini ebraiche, nel 1938 è costretta a emigrare in Belgio a causa delle leggi razziali del regime fascista
Durante la Seconda guerra mondiale, con il Belgio invaso dalla Germania nazista, Rita Levi-Montalcini si nasconde a Bruxelles, per poi tornare a Torino. Nel suo laboratorio casalingo studia il sistema nervoso degli embrioni di pollo, ma la guerra la costringe a spostarsi di nuovo, questa volta a Firenze, dove è medico per gli Alleati

Si trasferisce nel 1947 a Saint Louis, Stati Uniti. Qui, gli studi che portano al Nobel: scopre l’NGF, il fattore di accrescimento della fibra nervosa, proteina coinvolta nei processi di innervazione degli organi e dei tessuti dell’organismo. Senatrice a vita dal 2001, muore nel 2012

MARIO RENATO CAPECCHI – L’ultimo Nobel per la medicina italiano, in ordine di tempo, è quello vinto dal genetista Mario Renato Capecchi nel 2007. Nato a Verona nel 1937, a otto anni si trasferisce negli Stati Uniti, dove prende la cittadinanza e si laurea nel 1967 in biofisica ad Harvard

Vince il Nobel per aver contribuito alla scoperta del gene targeting, studi che - attraverso l’utilizzo di cellule staminali embrionali - hanno permesso di creare topi caratterizzati dall’assenza di specifici geni. La tecnica sta avendo ulteriori sviluppi nella ricerca contro il cancro, nell’embriogenesi, in immunologia e in neurobiologia