Locatelli a Sky TG24: "Abbandonare le mascherine? Forse dal 2022"

Salute e Benessere
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Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ospite a "eVENTI", sulla campagna vaccinale in Italia: "I numeri continuano a crescere. Nella fascia 12-19 abbiamo avuto una risposta straordinaria". Ma avverte: "Le chiusure delle scuole non sono da escludere. Dipenderà tutto da noi, e cioè dalla nostra determinazione a immunizzarci e mantenere comportamenti responsabili"

Quando ci potremo liberare delle mascherine? “È difficile fare una stima accurata. Diciamo che ragionevolmente per la fine del 2022”. A dirlo, a Sky TG24, è il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ospite a "eVENTI" (L'INTERVISTA INTEGRALE). "Continuando in questo modo potremo vedere degli scenari ancora migliori rispetto a quelli che, di fatto, vediamo in questo momento”, aggiunge (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL COVID).

 "70 Paesi nella fase più acuta della pandemia hanno interrotto anche i normali vaccini"

Mentre sul patto raggiunto dal G20 della Salute per vaccinare i Paesi in via di sviluppo, Locatelli commenta: “Quello che è stato di fatto concordato sulla fornitura di vaccini, a tutte le strategie per incrementarne la produzione nei Paesi a reddito medio basso, è certamente un aspetto importante e qualificante”. "Tutti i Paesi hanno ribadito l’impegno nel perseguire l’obiettivo di garantire l’assistenza sanitaria a livello globale, in modo da poter ridurre anche in questa prospettiva differenze e iniquità”. “Ed è un aspetto straordinariamente importante”, aggiunge, “se pensiamo che ci sono 400 milioni di persone nel mondo che non possono godere di adeguata assistenza sanitaria che a tutti gli effetti è un diritto dell’uomo, oltre a valorizzare il dato che 70 Paesi nella fase più acuta della pandemia hanno interrotto anche i normali processi di vaccinazione”.

Roberto Speranza, Italian Minister of Health, during the final press conference at the G20 Health Ministers  Meeting in Rome s Capitol, Italy, 6 September 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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"In alcuni Paesi africani non si arriva al 5% di immunizzati"

“Dobbiamo riuscire a garantire la copertura vaccinale in tutto il mondo per ridurre la circolazione virale e il rischio di emergenza di varianti”, dice ancora Locatelli. “Non dimentichiamoci che mentre in Italia siamo al 72% di immunizzati, in alcuni Paesi africani non arriviamo neanche al 5%. Tutto questo dovrebbe anche sollecitarci delle riflessioni di ordine morale, visto che tutti hanno il diritto ad avere il massimo della copertura”.

epa08998582 A medical worker takes nasal swab samples at a test station for Covid-19 coronavirus in Montpellier, France, 09 February 2021. The top French medical authority (Haute autorite de Sante) has approved the vaccine AstraZeneca-Oxford for use in France, but only for people under 65, echoing decisions made in Sweden, Germany, Belgium and Switzerland over concerns about a lack of data on the effectiveness of the vaccine for over 65s.  EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

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Numeri dei vaccinati crescono nella fascia 12-19 

Mentre sulla campagna vaccinale in Italia, Locatelli sottolinea: “I numeri continuano  a crescere. Nella fascia 12-19 abbiamo avuto una risposta straordinaria. Soprattutto fra gli adolescenti nei 15-19 anni in cui il 70% ha ricevuto almeno una dose. Il grande obiettivo è riuscire a vaccinare gli ultracinquantenni che non hanno ancora deciso di adempiere ad un dovere di ordine civico e morale, ma soprattutto hanno dato dimostrazione di non volersi bene. Perché vaccinarsi vuol dire tutelarsi oltre a tutelare le persone che ci sono vicine”.

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"Obbligo vaccinale è un'opzione"

Poi un passaggio anche sulla possibilità dell'obbligo vaccinale: “È una delle opzioni che sono eventualmente considerabili. Ho sempre promosso quello che è un indirizzo di dialogo e convincimento, e rimango fermo nell’idea che questa sia la strada maestra. Ma se non si ottengono risultati questa è un’opzione nell’ambito di quello che è il nostro assetto costituzionale”, ricorda Locatelli.

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"Vaccini in età pediatrica sono sicuri"

Per l'esperto inoltre i “vaccini approvati per un uso in età pediatrica hanno dimostrato un profilo di sicurezza assolutamente rassicurante. E soprattutto gli effetti collaterali che sono stati assai raramente segnalati come miocarditi e pericarditi sono sempre reversibili e soprattutto il rischio di svilupparle in modo grave è molto più alto se si va incontro all’infezione di Sars-Covid2. E non dimentichiamo che dagli Usa, in virtù della variante Delta, vi sono ricoveri anche in età pediatrica. Anche se l’età pediatrica va incontro a rischi minori, essi non sono rischi zero”.

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"Non si possono escludere le chiusure delle scuole"

Mentre sull'autunno, Locatelli precisa: "Le chiusure delle scuole non sono escludibili. Dipenderà tutto da noi, e cioè dalla nostra determinazione a immunizzarci e mantenere comportamenti responsabili. In questo momento i numeri indicano una situazione favorevole del Paese”. E aggiunge: “Però se la situazione dovesse peggiorare dal punto di vista epidemiologico, le chiusure non possono essere escluse aprioristicamente. Dobbiamo fare tutti il massimo che è nelle nostre possibilità per escluderle ed è l’imperativo che ha guidato tutte le scelte fino ad ora. Però non pensiamo di essere fuori da un problema perché la circolazione virale continua ad esserci e soprattutto potremo avere uno scenario epidemiologico diversificato in due gruppi, il secondo dei quali è composto da chi non ha copertura vaccinale ed è esposto a patologie gravi”.

Una docente parl con alcuni studenti universitari del Politecnico durante una lezione in presenza, Milano, 12 aprile 2021. Suona la campanella da questa mattina per quasi 6,6 milioni di alunni sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie, otto su dieci. Quasi un milione in più della settimana scorsa, di cui ben 400 mila in Lombardia. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

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