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Bassetti aggredito da un No vax: “Ho già fatto 70 denunce”

Salute e Benessere

Il virologo è stato minacciato di morte a pochi passi dalla sua abitazione da un 46enne. L’aggressore è stato fermato dagli agenti della Digos e portato in Questura

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Lettere anonime, minacce sulla pagina Facebook, telefonate al nosocomio in cui lavora: negli ultimi mesi Matteo Bassetti, il direttore del reparto di Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova, ha dovuto sopportare intimidazioni di ogni tipo da parte dei no vax. L’ultima, la più grave, si è verificata a pochi passi dall’abitazione dell’uomo, rientrato il giorno stesso da una vacanza in Sardegna assieme alla famiglia. “Sono uscito per comprare certi piccoli sigari che ogni tanto fumo. Sto per rientrare e vedo su di me uno sguardo di una persona che mi riconosce”, ha raccontato Bassetti al Corriere della Sera. “Ha cominciato a riempirmi di insulti e mi urlava: ‘I vaccini fatteli tu’, ‘Ti ammazzo’”. Per evitare il peggio, il virologo si è messo subito in contatto con gli agenti della Digos, che sono arrivati dopo soli tre minuti. “Quando ha sentito le sirene è corso via, ma è stato subito raggiunto dagli agenti. Ho sentito che si tratta di un uomo di 46 anni che è stato portato in Questura”. Bassetti ha sottolineato di aver ricevuto altre minacce e di essere sotto sorveglianza. “Il mio aggressore è stato denunciato direttamente dalla polizia e anche da me: è la settantesima denuncia che presenta il mio avvocato”. 

Bassetti: “La magistratura deve agire”

Le minacce sono “iniziate attorno a dicembre dell’anno scorso, quando si sono resi disponibili i vaccini. Io ho sempre assunto posizioni pro vax, come del resto tutti coloro che hanno il mio mestiere, e le ho sempre sostenute”, ha raccontato Bassetti. Il virologo ha poi parlato dei recenti episodi di violenza da parte dei no vax e ha invitato a smettere di “considerare queste persone come un fenomeno folkloristico”. “Oggi ho ricevuto un centinaio tra messaggi e chiamate anonime, hanno messo il mio numero sulla chat Telegram. È un movimento eversivo e organizzato, la magistratura deve agire, lo dico da cinque mesi”.

“Chi minaccia sui social deve essere perseguito a norma di legge”

Durante un intervento ad Agorà Estate, Bassetti ha dichiarato di non avere paura dei no vax e di non essere interessato a una scorta. “Il problema è che lo stato deve perseguire queste persone rapidamente e dando segnali forti. Se uno minaccia sui social va immediatamente perseguito a norma di legge. Chiedo che la magistratura intervenga subito. Non possiamo dare la scorta a tutti, ma ci vogliono posizioni chiare contro queste persone che delinquono. Finché non c’è una presa di posizione forte di magistratura e stato contro queste forme di violenza, continueremo ad avere problemi”, ha però sottolineato il direttore del reparto di Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova. “La casa e il mio ospedale sono già sotto sorveglianza e quando esco o rientro sono accompagnato”, ha poi spiegato il virologo, che è sotto sorveglianza attiva di terzo livello. 

 

L’escalation delle intimidazioni

“La prima denuncia alla Digos di Genova risale alla prima settimana di gennaio del 2021”, ha raccontato Bassetti. “È stato un crescendo che prima ha riguardato Facebook e i social, poi le lettere anonime in ospedale, quindi telefonate anonime, anche nel luogo di lavoro di mia moglie, poi la chat di Telegram con il mio numero e infine l’aggressione per strada l’altra sera con toni veramente violenti. Credo sia un errore della politica, delle forze di polizia e della magistratura considerarli come folkloristici detrattori dei vaccini. Qui ci sono organizzazioni criminali e come tali vanno perseguite”.

Denunciate otto persone che hanno minacciato il virologo

Finora la Digos di Genova ha identificato e denunciato otto persone che hanno minacciato Bassetti sui social. Negli ultimi mesi il professore ha presentato, tramite il suo legale Rachele De Stefanis, una ventina di querele per i continui attacchi. “La situazione sta ormai diventando insostenibile e faremo tutto ciò che è necessario per tutelarci”, ha spiegato l’avvocato. “È necessario che la magistratura intervenga, il mio assistito non si sente più al sicuro”.

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