Covid, Facebook: rimossi account coinvolti in campagne di disinformazione no-vax

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Lo ha segnalando la “Bbc”, citando un recente rapporto del colosso di Menlo Park. La rete di account, gestita dalla Russia, avrebbe preso di mira l'India, l'America Latina e gli Stati Uniti. Obiettivo, quello di reclutare influencer per diffondere false informazioni sull’argomento coronavirus e tentare di minare la fiducia degli utenti sui vaccini anti Covid

Facebook ha rimosso centinaia di account che pare fossero coinvolti in campagne di disinformazione no-vax, gestite dalla Russia. Lo ha riportato un articolo della “Bbc”, citando come fonte un recente rapporto del colosso dei social network secondo cui la rete di account avrebbe preso di mira l'India, l'America Latina e gli Stati Uniti. Obiettivo, quello di reclutare influencer per diffondere false informazioni sull’argomento coronavirus e tentare di minare la fiducia degli utenti sui vaccini anti Covid.

Le campagne di disinformazione

Secondo l’azienda di Menlo Park fondata da Mark Zuckerberg, sono stati rilevati collegamenti tra questa rete di account ed una campagna di disinformazione condotta dell'agenzia di influencer marketing Fazze, che fa parte di una società con sede in Russia, chiamata AdNow. Proprio il mese scorso un'indagine della Bbc, si legge nell’articolo, ha riportato come nel maggio di quest'anno ad una serie di influencer sia stato offerto denaro da parte della Fazze, proprio con l’intento per diffondere false affermazioni sui rischi associati al vaccino prodotto da Pfizer. Si sarebbe trattata, ha spiegato Facebook, della seconda ondata di tentativi della rete di diffamare i vaccini anti-Covid prodotti in Occidente. Nel novembre del 2020, infatti, la stessa rete ha tentato di diffondere false informazioni sul vaccino di AstraZeneca, dipingendolo come “pericoloso”. Ben Nimmo, responsabile dell'intelligence sulle minacce di Facebook, ha descritto la campagna come "una lavanderia a gettoni di disinformazione" che ha postato contenuti su alcuni forum online e poi li ha amplificati su altre piattaforme. Post fuorvianti, tra l’altro, sono apparsi su Reddit e Medium e su Change.org sono apparse petizioni che esprimevano preoccupazione per la sicurezza del vaccino di AstraZeneca. Questi contenuti, quindi, sono stati condivisi da una serie di influencer anche su Instagram.

L’intervento di Facebook

La Bbc, si legge infine nell’articolo, ha tentato ripetutamente di ottenere un commento dal quartier generale della società AdNow a Mosca, senza però ricevere risposta. Tuttavia, una fonte britannica dell’azienda ha dichiarato che la società Fazze sarebbe stata chiusa. E Facebook stessa ha affermato che al momento è stata bandita dalla piattaforma.

Un farmacista somministra la dose di vaccino, Napoli, 8 Giugno 2021 ANSA/CESARE ABBATE/

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