Covid, ginecologi e pediatri: "Accelerare le vaccinazioni di donne incinte e bambini"
Gli specialisti chiedono al ministero della Salute di promuovere l'immunizzazione di queste categorie, coordinando la campagna in modo centralizzato e veicolando un'informazione corretta sul tema. Ecco il loro appello
Arriva da pediatri e ginecologi l'appello rivolto al ministero della Salute perché si acceleri la vaccinazione anti-Covid per donne in gravidanza e bambini sopra i 12 anni. Gli esperti hanno espresso preoccupazione per i possibili rischi di contagio da parte di queste categorie
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Varie associazioni di specialisti - tra cui la Società Italiana di Neonatologia (Sin), di Pediatria (Sip) e di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) - chiedono di immunizzare le donne incinte e i bambini con maggiore velocità, coordinando la campagna in modo centralizzato e veicolando altresì un'informazione corretta su questi temi
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Il Covid-19, ricordano gli esperti, rappresenta un grave problema di sanità pubblica e, da un punto di vista di medicina clinica, è una malattia che comporta rischi sopratttuto per chi è in età avanzata e per alcune categorie di persone
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Tuttavia, sottolineano i medici, non si possono ignorare le manifestazioni del Covid-19 nelle giovani donne in età fertile e nei bambini in età neonatale e pediatrica. L'attenzione è puntata sulla diffusione di informazioni non ufficiali e di fake news, che generano una percezione sbagliata del rischio e delle conseguenze per tali categorie
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La malattia - evidenziano gli specialisti - può avere manifestazioni più gravi nelle donne in gravidanza che al di fuori della gravidanza. E le gravidanze complicate dal Covid-19 terminano più spesso in un parto prematuro che può mettere seriamente a rischio la vita del piccolo e generare le complicazioni tipiche della prematurità
Sars-CoV-2 può trasmettersi - anche se raramente - dalla madre al feto e causare rari casi di Covid-19 neonatale, anche grave. Inoltre, tale malattia in età pediatrica può avere conseguenze gravi non solo in fase acuta, ma anche a distanza di settimane, come la sindrome infiammatoria multi-sistemica (Pims)
A mettere l'accento sulla necessità di accelerare la campagna vaccinale è anche il direttore di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, al fine di evitare "un settembre caldo"
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Per questo motivo, da più parti - e in particolare da medici e specialisti - arriva la richiesta di promuovere e velocizzare le vaccinazioni dei giovani dai 12 anni in su, e tra i più piccoli quando saranno disponibili vaccini loro dedicati