Lo ha annunciato il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista concessa al quotidiano “Il Messaggero”. “Vaccinando i bambini eviteremo focolai anche nelle scuole elementari e dunque il ricorso alla didattica a distanza. Limiteremo la circolazione del virus e la possibilità che contagino genitori e nonni. Sia la società pediatrica italiana, sia quella americana sono favorevoli alla vaccinazione dei bambini”, ha spiegato ancora
Il vaccino anti-Covid a partire “da novembre anche ai bambini”. Lo ha annunciato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) e direttore del dipartimento di oncoematologia, terapia cellulare, terapie geniche e trapianto emopoietico dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero”.
L’importanza di vaccinare i più piccoli
Secondo quando anticipato da Locatelli, infatti, i vaccini di “Pfizer e Moderna sono vicini all'autorizzazione per i più piccoli, gli under 12”. Si tratta di un passaggio importante nella lotta al coronavirus. “Io ritengo che sia necessario vaccinare anche i più piccoli”, ha aggiunto l’esperto. “Mi faccia ricordare che in Italia, da inizio pandemia, sono morti 28 pazienti di età pediatrica. E di questi 13 avevano meno di 10 anni. Così distribuiti: 4 sotto i 3 anni, 4 dai 3 ai 5 anni, 5 dai 6 ai 10 anni”, ha detto, riportando i dati sul tema. “Inoltre, vaccinando i bambini eviteremo focolai anche nelle scuole elementari e dunque il ricorso alla didattica a distanza. Limiteremo la circolazione del virus e la possibilità che contagino genitori e nonni. Sia la società pediatrica italiana, sia quella americana sono favorevoli alla vaccinazione dei bambini”, ha poi sottolineato ancora Locatelli.
Le fasce d’età ancora non vaccinate
L’impegno alla lotta contro la diffusione del virus, però, non va limitata solo ai soggetti più giovani. “Esiste, anche un grande lavoro da fare per mettere in sicurezza quelli delle decadi precedenti, che sono rispettivamente, partendo dai sessantenni e a scendere fino ai quarantenni, al 18, 26 e 34% ancora da vaccinare completamente”, ha riportato Locatelli in conclusione. Calcolando gli over 50, ha poi aggiunto, “ci sono 4,5 milioni di persone che non hanno esaurito il percorso vaccinale”. Ribadendo, quindi, un concetto già più volte espresso. “Che il vaccino non dia una copertura totale rispetto al semplice rischio di infezione lo abbiamo sempre detto. Ma ripeto: l'efficacia rispetto al rischio di andare in terapia intensiva o di morire è del 97%”, ha concluso il coordinatore del Cts.