Malattie neuromotorie, sviluppato nuovo sistema per la riabilitazione personalizzata

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A metterlo a punto ci ha pensato un team di ricercatori delle università La Sapienza di Roma e di Padova, con la collaborazione degli esperti dell’Irccs Fondazione Santa Lucia e Braintrends. Basato su elettrodi a basso costo, può consentire di monitorare in modo semplice, flessibile e affidabile il movimento degli arti, sia in laboratorio che in un ambiente meno controllato, come quello di casa o quello clinico

Un nuovo sistema di elettrodi a basso costo e personalizzato per il riconoscimento dei gesti. E’ quello che ha messo a punto un team di ricercatori delle università La Sapienza di Roma e di Padova, con la collaborazione degli esperti dell’Irccs Fondazione Santa Lucia e Braintrends con la possibilità di svelare nuove strade ed abbracciare nuove applicazioni nell’ambito della riabilitazione da malattie o lesioni neuromotorie.

I dettagli della ricerca

Il lavoro di ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati all’interno della rivista “Scientific Reports”, è stato finalizzato alla realizzazione di “una piattaforma tecnologica per monitorare in modo semplice, flessibile e affidabile il movimento degli arti, sia in laboratorio che in un ambiente meno controllato, come quello di casa o quello clinico”, ha spiegato Giulia Cisotto, tra gli autori dello studio. Tra gli ambiti per cui questo nuovo sistema potrebbe trovare applicazione, hanno sottolineato gli esperti, si possono considerare come detto la riabilitazione motoria, inclusa la tele-riabilitazione, o anche l'interazione uomo-computer e il gaming. A questo scopo, ha confermato Cisotto, i ricercatori hanno utilizzato “una semplice stampante inkjet con inchiostri nanofunzionali conduttivi”, con cui sono state realizzate “matrici di sensori indossabili (wearable) per misurare segnali elettromiografici di superficie”. Nell’ambito della ricerca, poi, gli esperti hanno “analizzato tali segnali tramite tecniche di machine learning”, che hanno consentito così “il riconoscimento automatico di diversi tipi di movimenti delle dita e della mano”. Il sistema messo a punto, tra l’altro, potrà permettere di “produrre i sensori direttamente in clinica o in altri siti attrezzati con semplice strumentazione da ufficio da parte di personale non specializzato”, ha sottolineato ancora la ricercatrice.

Inchiostri innovativi a base di nanoparticelle d’argento

Ma in cosa consiste, nello specifico, il nuovo sistema? “Abbiamo progettato matrici a 8 canali per misurare l’attività muscolare dell’avambraccio, utilizzando inchiostri innovativi a base di nanoparticelle d’argento per stampare i sensori direttamente incorporati in ogni matrice, con una stampante commerciale a getto d’inchiostro”, ha sottolineato Viviana Betti, presente nel team di ricerca. “Abbiamo poi acquisito i dati multicanale dai 12 partecipanti, mentre eseguivano ripetutamente dodici movimenti standard delle dita, sei estensioni e sei flessioni”, ha quindi aggiunto. Ora, la nuova tecnologia realizzata, hanno confermato in conclusione gli studiosi, potrà permettere di aiutare pazienti e operatori sanitari a migliorare la pratica clinica e la fase di riabilitazione da malattie o lesioni neuromotorie, con un approccio verso il paziente che potrà risultare sempre più personalizzato.

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