Covid, 98 casi in Cina: Pechino rinvia l’apertura delle scuole. E il virus torna a Wuhan

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Con la diffusione della variante Delta che ha raggiunto circa una ventina di città nel Paese, l’emergenza sanitaria ha spinto le autorità locali, tra cui quelle di Pechino, ad adottare un pacchetto di misure per contenere la diffusione del coronavirus, come il rinvio dell'apertura delle scuole. Intanto a Wuhan, primo focolaio mondiale del virus, è tornato il Covid dopo mesi di assenza: sette lavoratori migranti sono risultati positivi ai test

La Cina continua a registrare nuovi casi di coronavirus e, proprio domenica, ne ha segnalati altri 98, aggiornando così i massimi giornalieri del 2021, con la diffusione della variante Delta che ha raggiunto circa una ventina di città nel Paese. L’emergenza sanitaria, così, ha spinto le autorità locali, tra cui quelle di Pechino, ad adottare un pacchetto di misure per contenere la diffusione del virus, come il rinvio dell'apertura delle scuole. Data la grave situazione epidemica, infatti, la provincia di Hunan, area montuosa nella Cina Meridionale, ha annunciato la sospensione di tutte le attività didattiche e dei programmi di formazione, chiedendo inoltre a studenti e insegnanti di evitare viaggi non necessari.

Il Covid ritorna a Wuhan, individuati 7 casi 

Dopo mesi di assenza, tra l'altro, il Covid-19 è stato registrato anche a Wuhan, primo focolaio a livello mondiale di coronavirus. Sette lavoratori migranti, infatti, sono risultati positivi ai test e sono stati portati in ospedale per i relativi trattamenti. Lo hanno confermato le autorità del capoluogo dell'Hubei, dove per primo era individuato il nuovo coronavirus, a fine 2019. I sette positivi, lavoratori legati all'area di sviluppo economico della città, sono stati subito isolati. Le autorità locali, vista la situazione, continuano a sollecitare il rispetto delle regole anti-Covid, tra cui l'uso della mascherina in pubblico, il distanziamento e il lavaggio frequente delle mani.

I dati che riguardano i contagi interni

Secondo gli aggiornamenti della Commissione Sanitaria Nazionale, riguardanti proprio i contagi interni di coronavirus registrati solamente nella la giornata di ieri in Cina, i nuovi casi sono stati in tutto 55. Di questi, 40 sono stati segnalati nello Jiangsu e nel capoluogo Nanchino, 7 nell'Hunan, altri 2 invece a Pechino e nell'Hubei, e uno ciascuno nello Shandong, nell'Henan, nell'Hainan e nello Yunnan. Tra i 43 contagi più gravi, infine, 16 sono risultati nello Yunnan, quattro a Pechino e Fujian, tre ciascuno tra Mongolia Interna, Jiangsu e Shaanxi, e due a Shanghai, Shandong, Henan, Guangdong e Sichuan.

Un focolaio a Nanchino

Intanto, proprio per contrastare la diffusione del virus, in Cina sono stati previsti test anti-Covid di massa per milioni di persone ed in diverse città, mentre stanno per entrare in vigore altre restrizioni, nello specifico sugli spostamenti, con l’obiettivo di arginare la nuova impennata di contagi, una tra le più problematiche, registrate da mesi nel Paese. Di recente un focolaio è stato individuato presso l'aeroporto di Nanchino e adesso, secondo le autorità locali cinesi, lo stesso risulta esteso a 20 città e oltre una decina di province.

La campagna vaccinale

Per contrastare questa situazione emergenziale, tra l’altro, anche la campagna vaccinale anti-Covid, in Cina, procede senza sosta. Con riferimento ai dati più recenti diffusi, sono state somministrate più di 1,65 miliardi di dosi di vaccini dall’inizio della vaccinazione di massa interna. Lo ha reso noto la Commissione Sanitaria Nazionale cinese.

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