Chi non ha ancora ricevuto la certificazione può ottenerla sul sito www.dgc.gov.it, utilizzando lo Spid, la Carta d’identità elettronica (Cie) o il fascicolo sanitario elettronico
Mentre continua a far discutere la scelta della Francia di rendere il Green Pass obbligatorio per accedere ai mezzi pubblici e a vari esercizi commerciali, in Italia prosegue la distribuzione della certificazione, necessaria in varie situazioni. Serve, infatti, per partecipare a matrimoni e cerimonie private, far visita agli anziani nelle Rsa e viaggiare senza restrizioni in Europa. Molti cittadini l’hanno ricevuta dopo essersi sottoposti alla prima o alla seconda dose di vaccino, ma non sono mancate delle eccezioni. A causa di problemi tecnici o di altra natura, alcune persone, in possesso di tutti i requisiti necessari, non hanno ancora tra le mani il Green Pass. Scopriamo cosa si può fare per risolvere il problema.
(VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Cosa fare non si ha ancora ricevuto il Green Pass
Chi è guarito dal Covid dovrebbe ricevere il Green Pass in automatico. Se ciò non accade, magari perché la Asl non è in possesso del numero di cellulare o della email, è possibile scaricare la certificazione dal sito www.dgc.gov.it, utilizzando lo Spid, la Carta d’identità elettronica (Cie) o il fascicolo sanitario elettronico. Chi ha delle difficoltà a svolgere queste operazioni può farsi aiutare dal proprio medico di famiglia.
È utile ricordare che fino al 12 agosto l’Unione europea continuerà ad accettare la certificazione cartacea rilasciata dai centri vaccinali. Ancora per qualche settimana, dunque, si potrà viaggiare senza Green Pass, a patto di compilare un’autocertificazione nei moduli di registrazione online o cartacei dei ministeri della Salute europei. Questa procedura permette di andare e tornare da un Paese dell’Ue senza doversi sottoporre al tampone.
I Paesi esclusi
Quando si decide di viaggiare all’estero bisogna tenere presente che il Green Pass è stato pensato per consentire degli spostamenti liberi nei 27 Paesi dell’Unione europea, in Svizzera, negli Stati Uniti, in Islanda, in Norvegia, in Israele, in Canada e in Giappone. Tutti gli altri Paesi prevedono delle regole diverse e fanno parte di gruppi che subiscono delle modifiche in base all’evoluzione della situazione epidemiologica. Sul sito del Ministero della Salute è possibile trovare gli elenchi completi e scoprire cosa bisogna fare prima e dopo una vacanza o un viaggio di lavoro.