Vaccino Covid, in Germania raccomandato solo ai ragazzi a rischio

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Lo ha anticipato il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, prendendo visione di una bozza secondo cui il Robert Koch Institut, organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania, dovrebbe raccomandare la vaccinazione solo a ragazzi e bambini con specifiche patologie pregresse

Somministrare il vaccino contro il Covid-19 nei ragazzi e nei bambini, ma solamente con determinate patologie pregresse. E’ questa la raccomandazione proposta dell'autorità vaccinale del Robert Koch Institut, organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania, facente parte del Ministero federale della salute tedesco. A dare la notizia, con un’anticipazione, è stato il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, dopo aver visionato una bozza di documento che dovrebbe essere diffusa nelle prossime ore. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE

Il focus sui vaccini a mRna

Nello specifico, la valutazione dovrebbe riguardare i vaccini a mRna, quindi anche quello prodotto e sviluppato da Pfizer e Biontech. Secondo gli esperti tedeschi, infatti, il rischio di un decorso complicato dopo aver contratto il Covid-19 riguarda in particolare adolescenti dai 12 ai 17 anni che soffrono di obesità o patologie del sistema immunitario. Il vaccino, invece, sarebbe consigliato a chi ha manifestato insufficienza cardiaca evidente, alcune forme di ipertensione e per le malattie in cui la funzione polmonare è compromessa in maniera permanente. E anche per la sindrome di Down, per alcune patologie renali, per le malattie tumorali maligne e per malattie croniche del sistema nervoso.

La posizione dei pediatri italiani

La decisione, se confermata, non sposta almeno al momento le considerazioni dei pediatri. In Italia, in attesa di poter approfondire su quali siano le eventuali motivazioni legate a questa scelta, gli esperti sottolineano di “rimanere fermi rispetto alle decisioni dell’Ema”, che proprio di recente ha autorizzato il vaccino di Pfizer per i 12-15enni. La conferma di questa posizione è arrivata da Paolo Biasci, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp). “Non si possono cambiare opinioni su ogni presa di posizione”, ha spiegato. “La scienza deve far fede a quelle che sono le indicazioni ufficiali: il vaccino è stato, dopo gli studi necessari, le sperimentazioni necessarie, giudicato positivamente per la somministrazione alle fasce di età 12-15 anni, e per i bambini più piccoli gli studi sono ancora in corso. Ne sapremo qualcosa in più tra qualche mese. In questo momento credo sia giunta l'ora di iniziare le vaccinazioni anche in questa fascia di età”, ha sottolineato ancora.

In Italia via alle vaccinazioni per i più giovani

Secondo Biasci, quella tedesca, può rappresentare una raccomandazione che definisce “più una sottolineatura”, che indichi, probabilmente, di “dare la priorità a quelle che sono considerate categorie a rischio”. In definitiva, ha continuato il presidente della Fimp, “mi pare di aver compreso dalle anticipazioni che l'indicazione sarebbe di vaccinare questi soggetti ma poi, firmando un consenso informato, chiunque potrà essere vaccinato. Così ha detto Ema e così ha detto anche l'Fda. Vedremo comunque quello che sarà e come la raccomandazione si svilupperà ufficialmente”, ha detto ancora. In Italia, ha confermato Biasci, “nella fascia di età 12-16 anni vaccineremo i nostri assistiti. Così prevede il protocollo di intesa firmato col ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni. Da una proiezione che abbiamo fatto siamo nell'ordine di 200 ragazzi a pediatra, come media su base italiana. Stiamo parlando di quasi due milioni di giovani”, ha spiegato.

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