Covid, Carfi (Moderna): "Studiamo un unico vaccino per coronavirus e influenza"

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Lo ha dichiarato Andrea Carfì, a capo della ricerca sulle malattie infettive di Moderna, in un'intervista a Repubblica. "Ci sono però i test da completare, le autorizzazioni da ottenere. Metterei in preventivo uno o due anni", ha precisato

"Il nostro obiettivo è mettere a punto un unico vaccino contro influenza e coronavirus. Ci sono però i test da completare, le autorizzazioni da ottenere. Metterei in preventivo uno o due anni". Lo ha dichiarato in un'intervista a Repubblica Andrea Carfì, a capo della ricerca sulle malattie infettive di Moderna, il coordinatore del team di scienziati che ha messo a punto il vaccino contro il Covid. “L’efficacia contro il coronavirus è incoraggiante. Abbiamo un ventaglio di malattie da affrontare, dall’Hiv al virus respiratorio sinciziale che mette in pericolo i neonati. A breve partiranno i test clinici per il vaccino contro l’influenza. L’Rna permette di aggiornarlo rapidamente ai nuovi ceppi e di aumentare l’efficacia rispetto all’attuale", ha aggiunto. (VACCINO COVID: dati e grafici sulle somministrazioni in Italia)

Carfi: "A breve presenteremo richiesta a Fda e Ema per fascia 12-18 anni"

Parlando del vaccino anti-Covid di Moderna, Carfi ha poi ricordato che sono stati completati gli studi del vaccino sugli adolescenti, annunciando che l'azienda statunitense sta "per presentare la richiesta alle agenzie regolatorie in Europa e Stati Uniti, nella fascia d’età dai 12 fino ai 18 anni". "La risposta immunitaria degli adolescenti è buona, come negli adulti. Per loro abbiamo usato lo stesso dosaggio, 100 microgrammi. Per l’età pediatrica invece testeremo dosaggi anche più bassi. Sui bambini si va avanti con cautela, scendendo pian piano di età, fino ai sei mesi. I più piccoli hanno un tipo di risposta immunitaria diversa. Procedendo a ritroso con l’età, arriveremo fino ai sei mesi”, ha aggiunto il coordinatore della ricerca sulle malattie infettive dell'azienda.

Carfi: "Stiamo testando vaccino per variante sudafricana"

Sempre a proposito del vaccino anti-Covid di Moderna, Carfi ha annunciato che il suo team di scienziati ha messo a punto una "versione aggiornata del preparato per la variante sudafricana, la stiamo testando".
Quanto alle varianti, ha spiegato che la tecnologia dell’Rna consente di aggiornare il vaccino in tempi rapidi: "Bastano 40 giorni, al netto delle prove cliniche".
"I nostri test consistono nel prendere del sangue dai vaccinati e metterlo a contatto con i nuovi ceppi del virus. Gli anticorpi nel sangue possono legarsi più o meno bene al coronavirus, quindi essere più o meno efficaci nel bloccarlo. Se vediamo che la perdita di efficacia è importante, come nel caso della sudafricana, possiamo decidere di intraprendere l’operazione di aggiornamento”, ha aggiunto.

Carfi: "Terza dose? Sì ma a dosaggio ridotto"

Sulla possibilità di somministrare una terza dose del vaccino anti-Covid, ha commentato: "La quantità di anticorpi dopo la vaccinazione scende col passare dei mesi. Al momento pensiamo a una terza somministrazione, ma con un dosaggio ridotto rispetto alle prime due. Da 100 microgrammi possiamo passare a 50 o 20".
"Stiamo testando tre opzioni. La prima è una terza somministrazione della versione corrente del vaccino, per rialzare il livello degli anticorpi. La seconda è un richiamo con l’Rna aggiornato alla variante sudafricana. La terza opzione è un mix dei due vaccini, e dai primi dati clinici sembra la migliore", ha precisato.

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