Sviluppati in laboratorio i cardioidi: cuori in miniatura

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Il risultato, ottenuto dai ricercatori dell'Accademia delle scienze austriaca (Imba) e descritto sulla rivista Cell, potrebbe rivoluzionare la ricerca sui disturbi cardiovascolari e sulle malformazioni del cuore

Un team di ricercatori dell'Accademia delle scienze austriaca (Imba), coordinato da Sasha Mendjan, ha sviluppato in laboratorio dei mini-cuori con strutture simili alle camere cardiache. Questi "cardioidi", secondo i ricercatori, potrebbero rivoluzionare la ricerca sui disturbi cardiovascolari e sulle malformazioni del cuore, offrendo alla comunità scientifica dei modelli fisiologici utili per studiare in vitro anche le lesioni o malformazioni cardiache congenite. I risultati ottenuti sono stati descritti sulle pagine della rivista scientifica Cell.

Il risultato nel dettaglio

Come sottolineato dai ricercatori, "circa 18 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie cardiovascolari e i difetti congeniti più diffusi nei bambini riguardano il cuore". Proprio per questo, "i cardioidi rappresentano una pietra miliare" importante nel campo della ricerca scientifica di settore, in quanto aprono la strada a una rivoluzione nella riparazione delle lesioni provocate dall'infarto e nello studio delle malattie cardiovascolari, che sono la principale causa di morte al mondo.
"Siamo riusciti a ottenere in laboratorio tessuto cardiaco in grado di auto-organizzarsi, grazie alle cellule staminali, per riprodurre un organoide con caratteristiche simili a quelle fisiologiche, con strutture che ricordano le camere cardiache, e la capacità del battito", ha spiegato Sasha Mendjan. "I cardioidi offrono incredibili potenzialità per lo studio dei difetti cardiaci congeniti umani. Un aspetto che permetterà di compiere progressi nella medicina rigenerativa e nella scoperta di nuovi farmaci".

Sviluppati in laboratorio i primi embrioni umani "sintetici" da cellule modificate

Tra le ultime novità del settore, due studi indipendenti coordinati dalla Monash University di Melbourne e dal Southwestern Medical Center dell'Università del Texas hanno recentemente ottenuto in laboratorio i primi simil-embrioni umani completamente artificiali, in grado di replicare lo sviluppo dell'embrione allo stadio iniziale. Questi blastoidi potrebbero offrire un'occasione unica per studiare le prime fasi dello sviluppo e i problemi di fertilità, aprendo la strada allo sviluppo di nuove terapie mirate.

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