Lo hanno messo a punto i ricercatori dall'Università di Oxford. I dati sono stati confermati dopo uno studio che ha coinvolto 450 bambini, di età compresa tra 5 e 17 mesi di vita, nello specifico in Burkina Faso. Si tratta di una scoperta importante perché proprio nel continente africano, come confermato dagli studiosi, “la malaria uccide molte più persone rispetto al Covid-19"
Un nuovo vaccino contro la malaria, sviluppato dai ricercatori dall'Università di Oxford, ha mostrato di avere un'efficacia pari al 77% nel prevenire nei bambini questa malattia parassitaria causata dalla zanzara. A provocare l’insorgere della malaria può essere infatti una zanzara femmina del genere Anopheles, che ospita dei protozoi parassiti del genere Plasmodium, responsabile dell’infezione. Di questi plasmodi, come sottolineato anche dall’Oms i più pericolosi, rispettivamente in Africa e nel resto del mondo, sono noti come falciparum e vivax. Oltre che attraverso la puntura di zanzara, la malaria può essere contratta anche tramite contagio ematico diretto, ovvero contatto con il sangue di una persona infetta, per esempio attraverso la trasfusione di sangue o globuli rossi.
Un trial eseguito su 450 bambini in Burkina Faso
A mostrare l’efficacia di questo vaccino, sono stati i risultati di un trial eseguito su 450 bambini in Africa, nello specifico in Burkina Faso, pubblicati in preprint sulla rivista scientifica “The Lancet”. La malaria, riportano gli esperti, ancora uccide ogni anno circa 400 mila bambini, soprattutto in Africa. Per questo motivo i ricercatori dello Jenner Institute che fa parte della celebre Università britannica, insieme ai colleghi del Serum Institute of India, sono riusciti a mettere a punto un nuovo vaccino sperimentale R21, che si serve anche dell'adiuvante Matrix-M di Novavax, cioè una sostanza che ha la peculiarità di poter potenziare la risposta immunitaria alla vaccinazione.
I dettagli dello studio
Lo studio clinico, come detto, ha riguardato 450 partecipanti, bimbi di età compresa tra 5 e 17 mesi di vita. Tra di loro, un gruppo ha ricevuto il vaccino con 25 mg di adiuvante, un secondo gruppo il vaccino con 50 mg di adiuvante e un terzo gruppo di controllo, infine, ha ricevuto un vaccino antirabbico. Le somministrazioni sono state eseguite con tre dosi prima della stagione della malaria e una quarta, inoltre, a distanza di dodici mesi. L'efficacia di R21 nel prevenire la malattia è stata riscontrata nel 77% del gruppo con la dose più alta di adiuvante e del 71% nel gruppo con la dose più bassa ma, in entrambi i casi, si tratta di un risultato migliore rispetto all'efficacia raggiunta con il vaccino anti malaria finora utilizzato in Paesi africani quali Kenya, Ghana e Malawi. "Questi risultati significativi supportano le nostre aspettative, che includevano il raggiungimento dell'obiettivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di avere un vaccino anti malaria con almeno il 75% di efficacia", ha spiegato Adrian Hill, coautore dello studio. Adesso, anche grazie ad una sperimentazione di fase III che sta arruolando 4800 bambini, l'Istituto Jenner potrà chiedere agli enti regolatori del farmaco un parere scientifico e l'approvazione urgente per l'uso in Africa, dove, ha sottolineato Hill, "la malaria uccide molte più persone rispetto al Covid-19".