In attuazione del piano strategico nazionale dei vaccini, le Regioni, come si legge nel testo dell'ordinanza, potranno vaccinare non solo la popolazione residente ma anche quella “domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa" sul territorio
Ogni Regione potrà vaccinare non solo la popolazione residente ma anche chi vive in quel territorio per ragioni di lavoro o per altri comprovati motivi. A dare il via libera è un'ordinanza siglata dal Commissario per l'emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, con cui si dispone che "in attuazione del piano strategico nazionale dei vaccini, ciascuna Regione o provincia autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella regione o provincia autonoma".
Covid, l'andamento della campagna vaccinale in Italia
Intanto in Italia procede la campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid, che potrà presto contare anche sull'aiuto dei farmacisti. Nella giornata di ieri, infatti, il ministro della Salute Roberto Speranza ha siglato il protocollo con Regioni e farmacisti per far partire in sicurezza le vaccinazioni anti-Covid nelle farmacie.
In base ai termini dell'accordo siglato tra Governo, regioni-ppaa, Federfarma e Assofarm, le attività di prenotazione ed esecuzione dei vaccini verranno eseguite dalle farmacie "secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità e seguendo i criteri di priorità" e alle farmacie sarà riconosciuta una remunerazione pari a 6 euro per l'atto professionale del singolo inoculo vaccinale. Il nuovo accordo con le farmacie rappresenta un ulteriore passo finalizzato a velocizzare la campagna di vaccinazione. L'obiettivo, come dichiarato in data odierna dal commissario per l'emergenza Covid Figliuolo alle commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato, è "conseguire la vaccinazione dell'80% della popolazione entro il 30 settembre di questo anno, dando subito priorità alle persone più vulnerabili". "Il rateo ideale di vaccini da raggiungere, a regime, è fissato in almeno 500mila somministrazioni al giorno, per ottenere l'immunità di gregge entro la fine di settembre", ha poi precisato, sottolineando che "su tale fondamentale traguardo è completamente orientata l'intera Struttura Commissariale". "Infatti, tutti gli sforzi delle donne e degli uomini che la compongono sono finalizzati a conseguire l'obiettivo assegnato dall'Esecutivo: vaccinare per favorire la ripartenza del Paese".