Draghi: "Su operatori sanitari non vaccinati ci sarà decreto"

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Lo ha dichiarato il premier Mario Draghi in conferenza stampa. "Interverremo con una norma su una quota residuale che non ha aderito perché la stragrande maggioranza ha risposto con esempio", ha aggiunto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Il nuovo decreto allo studio del Governo non riguarderebbe tutto il personale sanitario, ma solo chi lavora a contatto con i pazienti

"Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo". Lo ha dichiarato il premier Mario Draghi in occasione della conferenza stampa tenutasi oggi, 26 marzo, per poi precisare: l'intervento sugli operatori sanitari non vaccinati "sarà un decreto".

Speranza: "Pochi operatori sanitari non vaccinati"

Ha preso la parola poi il ministro della Salute, Roberto Speranza. Quella sugli operatori sanitari non vaccinati "è una norma a nostro vaglio ma riconosciamo che l'adesione del personale sanitario è stata molto ampia, è la stragrande maggioranza e ha dato il buon esempio. C'è un pezzetto molto minimale, che stiamo quantificando, sul quale valutiamo un intervento con una norma", ha detto. "Interverremo con una norma su una quota residuale che non ha aderito perché la stragrande maggioranza ha risposto con esempio", ha poi precisato Speranza.

 

Vaccini, ipotesi decreto: obbligo sanitari a contatto con pazienti

 

Il nuovo decreto allo studio del Governo sull'obbligo di vaccinarsi contro il Covid non riguarderebbe tutto il personale sanitario, ma solo chi lavora a contatto con i pazienti. Nell'elaborazione del testo sono coinvolti, oltre alla presidenza del Consiglio dei ministri, anche tre ministeri, Giustizia, Sanità e Lavoro. Come riporta Ansa, per evitare il proliferare di contenziosi, si sta studiando l'ipotesi di un cambio di mansioni per chi continua a rifiutare il vaccino, come alternativa alle sanzioni che si stanno ancora definendo.

Draghi: "Se tutto va bene Sputnik disponibile nel secondo semestre"

Nel corso della conferenza stampa, sempre a proposito del tema vaccini, il premier Draghi ha poi annunciato che "se tutto va bene" il vaccino anti-Covid Sputnik, non ancora approvato dall'Agenzia europea del farmaco (Ema), sarà "disponibile nella seconda parte dell'anno".
Tuttavia, ha aggiunto, "starei attento a fare contratti" su Sputnik "perché ieri la presidente della commissione ha messo in luce come, da un'indagine fatta dalla commissione parlando col fondo d'investimento russo, possono produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto all'estero". Il vaccino russo è in due dosi, "a differenza di Johnson & Johnson, e all'Ema non è stata ancora presentata formale domanda su questo, ma sta facendo review delle varie componenti e non si prevede che l'Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi", ha poi precisato il premier.

 

Draghi: "Mi vaccinerò con AstraZeneca spero settimana prossima"

 

Nel corso della conferenza stampa, il premier Mario Draghi ha poi dichiarato di essersi prenotato per la vaccinazione anti-Covid. "Non sono stato ancora vaccinato. Mi vaccinerò con AstraZeneca spero la settimana prossima: ho fatto la prenotazione e sto aspettando che mi rispondano", ha detto.

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