Vaccini, Sileri: “Dopo l’ok dell’Ema ben vengano Sputnik e Sinovac”

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Ne ha parlato il sottosegretario alla Salute, nel corso di un'intervista al quotidiano “Il Messaggero”. “Non dobbiamo accontentarci delle dosi che abbiamo, se riusciamo a velocizzare la campagna vaccinale con forniture aggiuntive, il risultato sarà ottimo”, ha riferito

Il vaccino russo Sputnik V? "Utilissimo, ovviamente solo dopo l’autorizzazione dell’Ema. Ben venga Sputnik, ma ben venga pure Sinovac, di produzione cinese. Ci può essere anche un'autorizzazione emergenziale di Aifa, ma in quel caso si potrebbe ragionare su un numero più limitato di dosi. Non dobbiamo accontentarci di quelle che abbiamo, se riusciamo a velocizzare la campagna vaccinale con forniture aggiuntive, il risultato sarà ottimo”. Sono le parole di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, rilasciate nel corso di un'intervista al quotidiano “Il Messaggero”. “Dobbiamo anche puntare alla possibilità di produrre in Italia i vaccini, visto che è plausibile che la campagna di immunizzazione debba essere ripetuta ogni anno come avviene per l'influenza", ha poi sottolineato ancora.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Sileri, poi, ha descritto ciò che potrebbe succedere da qui ai prossimi mesi, in riferimento alla campagna di vaccinazione in Italia. Entro la fine di giugno, ha detto, "i due terzi di coloro che vogliono vaccinarsi avranno ricevuto almeno la prima dose”, ha spiegato. “E a metà del prossimo mese registreremo un sensibile miglioramento, con una riduzione dei ricoveri”, ha aggiunto, anticipando che “termineranno le zone rosse nelle Regioni". Un dato, quindi, a proposito delle dosi di vaccino anti-Covid per il nostro Paese. Le fiale stanno arrivando, ha aggiunto Sileri, "siamo già vicini a 10 milioni di dosi consegnate e 8 somministrate, da aprile conteremo su rifornimenti aggiuntivi di Pfizer-BioNTech e arriverà il vaccino di Johnson&Johnson, diciamo nella terza decade del mese", ha riferito il sottosegretario alla Salute. In particolare, proprio da Johnson&Johnson e valutando il dato complessivo del trimestre, si aspettano "7,3 milioni di dosi”, ha riferito ancora, spiegando si aspettarsi “numeri crescenti per tutti i vaccini". L’ipotesi, realistica, è quella "di ricevere 15 milioni di dosi al mese", ha detto.

La campagna di vaccinazione in Italia

A livello di numeri, cosa aspettarsi da qui alle prossime settimane? Entro la fine di giugno, "saranno stati vaccinati con la prima dose almeno altre 30 milioni di persone che si aggiungeranno agli oltre 10 con cui chiuderemo marzo", ha spiegato ancora Sileri. Questo, però, a patto che non cominci a circolare "una variante del virus che eluda i vaccini, cosa al momento non prevedibile”: ma la strada, attualmente “è davvero in discesa". Considerando altri numeri, tra gli over 80 "sono 2,6 milioni i vaccinati con almeno una dose, a fine mese supereremo i 3 milioni, due terzi delle persone di quella classe di età", ha poi spiegato, affermando che in poche settimane "avremo un calo significativo del numero dei morti sopra gli 80 anni". Facendo un quadro a livello nazionale, Sileri, infine, ha detto che ci sono Regioni "come il Lazio, le Marche, l'Emilia-Romagna e il Veneto che stanno andando veloci. Altre come la Lombardia in cui, in alcune province, in alcune aree, le cose non vanno bene per niente". In Calabria, inoltre, "ci sono guai con i sistemi di prenotazione su cui sta intervenendo il commissario".

La prima vaccinata in provincia di Modena  l'infermiera Alda Reggiani coordinatrice infermieristica della nascente Unità Operativa vaccinale Covid-19 nel "Vaccine Day" presso il Centro servizi Ausl di Baggiovara (Modena). Modena, 27 Dicembre 2020. ANSA /ELISABETTA BARACCHI

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