D'Incà: obiettivo 500mila vaccinati al giorno. AstraZeneca? Fiducioso in verdetto di Ema

Salute e Benessere

Lo ha dichiarato in un'intervista a Start, su Sky TG24, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà. Su vaccino AstraZeneca "ci aspettiamo nelle prossime 48 ore di poter avere le conferme da parte dell'Ema per proseguire la vaccinazione, che in questo momento comunque continua con gli altri vaccini"

"Il vaccino è l'unica via d'uscita che noi abbiamo, ci devono essere tutti i controlli del caso e devono essere fatte verifiche da parte dell'Ema. Ci aspettiamo nelle prossime 48 ore di poter avere le conferme da parte dell'Ema per proseguire la vaccinazione, che in questo momento comunque continua con gli altri vaccini". Lo ha dichiarato in un'intervista a Start, su Sky TG24, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, commentando la decisione di diversi Paesi europei, Italia inclusa, di sospendere in via precauzionale l'utilizzo del vaccino anti-Covid messo a punto da AstraZeneca, in attesa che sulla questione si pronunci l’Ema.

AstraZeneca, D'Incà: "Niente panico. Verifiche Ema per rassicurare cittadini"

“Occorre non incutere il panico nei confronti della vaccinazione", ha poi aggiunto, dichiarandosi fiducioso sul verdetto dell'Ema su AstraZeneca, atteso per giovedì.  
"Su AstraZeneca in questo momento ci sono le verifiche da parte dell’Ema: vi sono stati questi casi in tutta Europa ed è giusto che ci sia una vigilanza farmacologica. Si tratta di 20 o 30 casi sui 5 milioni di persone vaccinate con la prima dose. Vi erano dei timori nella popolazione ed è giusto che la vigilanza sui farmaci provveda immediatamente per comprendere. È un modo per rassicurare i nostri concittadini, fare tutte le analisi del caso e dimostrare sotto il profilo scientifico che non c’è nessuna correlazione. Non ci sono componenti emotive in questi casi, ci sono dei dati e valutazioni che vengono fatte", ha aggiunto, sottolineando che dopo il verdetto dell'Ema si avrà "tutto il necessario" per poter continuare la campagna di vaccinazione anti-Covid.

Vaccini, D'Incà: obiettivo raggiungere 500mila vaccinati al giorno

Commentando l'andamento della campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid, il ministro ha dichiarato: “Come governo vogliamo raggiungere i 500mila vaccinati al giorno nel breve termine e riuscire prima del mese di settembre a raggiungere l’immunità di gregge nel nostro Paese. In questo modo potremo riprenderci la nostra vita e riprenderci sotto il profilo economico”.
Facendo il punto sui vaccini in arrivo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento ha spiegato che con le dosi AstraZeneca sarà più facile raggiungere l'obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno, "ma nel secondo trimestre arriveranno molti più vaccini da diverse case farmaceutiche". "Siamo consapevoli di aver fatto tutto il possibile per l’approvvigionamento a livello internazionale, Draghi è intervenuto in maniera forte a livello europeo perché i contratti siano rispettati dalle multinazionali. Dobbiamo anche migliorare a livello europeo la capacità di produrre farmaci di questo tipo, dobbiamo essere in qualche maniera indipendenti, l’Italia che ha un settore farmaceutico che ha una storia importante, può esser guida in questo grande passaggio", ha poi precisato D'Incà.

"Sanitari che non si vaccinano commettono errore grave"

Secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, medici, infermieri e operatori delle Rsa che non vogliono vaccinarsi “stanno commettendo un errore gravissimo e devono essere portati a ragionare su questo loro errore e tornare sui loro passi, dare l’esempio con la vaccinazione”.
“Non credo sia importante in questo momento – ha proseguito poi - definire o meno l’obbligo per il vaccino, dobbiamo invece ricordare a tutti l’importanza del vaccino. È l’unica arma che abbiamo per sconfiggere il coronavirus. In futuro avremo anche farmaci che cureranno la malattia, che ci potranno dare un grande aiuto. Ma per uscire dalla pandemia a livello mondiale c’è soltanto il vaccino e credo vada fatta una grande operazione culturale nei confronti non solo del nostro Paese ma del mondo intero, ovvero ricordare quanto hanno fatto i vaccini, quante malattie hanno sconfitto e quante vite hanno salvato nel corso del tempo”.

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