Covid, Zaia: "Chiedere nuovi sacrifici? Solo se si garantisce un reddito"

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Lo ha dichiarato il governatore del Veneto in un'intervista al Corriere della Sera. Secondo Zaia "qualunque iniziativa del Governo sarà efficace soltanto se potrà garantire un reddito, dei rimborsi e anche una prospettiva. Il Paese sta soffrendo"

Il ruolo dei vaccini anti-Covid, la necessità di misure atte a garantire un letto d’ospedale a tutti coloro che ne hanno bisogno e la cautela del Governo nelle aperture scolastiche. Sono questi i principali temi affrontati dal governatore del Veneto, Luca Zaia, in un'intervista al Corriere della Sera.
"Il Paese sta soffrendo, davvero. Ma credo che il chiedere altri sacrifici ai cittadini non possa più essere una cambiale da firmare in bianco", ha dichiarato Zaia, sottolineando come i cittadini siano "angosciati dalla mancanza di reddito da una parte e sconcertati da notizie di ogni tipo dall’altra". Secondo il governatore del Veneto, "qualunque iniziativa del Governo sarà efficace soltanto se potrà garantire un reddito, dei rimborsi e anche una prospettiva. Magari partendo da bar, ristoranti, palestre, spettacoli: i simboli di quest’incubo".

Il ruolo dei vaccini anti-Covid

Sull'ipotesi di chiusure generalizzate nei weekend, Zaia ha commentato: "Nessuno di noi fa salti di gioia. Ma dobbiamo essere onesti intellettualmente e dire che il liberi tutti significherebbe non avere posti negli ospedali per quelli che si ammalano".
Il governatore del Veneto si è poi dichiarato fiducioso su un superamento dell’emergenza in tempi rapidi, sottolineando l'efficacia del vaccino anti-Covid nel limitare la diffusione del virus. "Sui 30mila ospiti delle Rsa, noi siamo arrivati ad avere 3500 contagiati. Oggi, sono un centinaio: il vaccino funziona", ha dichiarato Zaia, annunciando che dalla prossima settimana in Veneto vaccineranno anche i medici di base: "A regime potremmo fare 50mila dosi al giorno. Però, ce ne arriveranno non più di 150mila". Per uscire dall'emergenza sanitaria secondo Zaia, ci vuole "più coraggio da parte dell’Italia". "Che l’Europa sui vaccini abbia fallito è chiaro. E allora, lanciamo il cuore oltre l’ostacolo e attrezziamoci da soli. È una questione anche di prospettiva", ha dichiarato.

Zaia: "Ci troviamo di fronte a una nuova ondata"

Commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia e la risalita delle curve del contagio nella Regione, Zaia ha dichiarato: "È innegabile, ci troviamo di fronte a una nuova ondata che in alcune parti del Paese sta picchiando molto duro". Sulla cautela del governo nelle aperture delle scuole, Zaia si è dichiarato in linea. "Io ho riaperto le scuole un mese dopo le altre regioni, il 1 febbraio con un mese di ritardo. E sono stato molto criticato. Devo constatare che i ragionamenti che facevo, oggi sono diventati di tutti: il virus ora colpisce anche i ragazzi e io ho già cominciato a chiudere alcuni distretti scolastici, al momento 6 su 26", ha precisato il governatore del Veneto.

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