Carenza di bombole d’ossigeno in alcune regioni, Aifa: “Avviati interventi risolutivi”

Salute e Benessere

L’Agenzia italiana del farmaco ha spiegato che in Italia l’ossigeno viene prodotto in quantitativi dieci volte superiori alla richiesta del territorio, dunque non c’è alcuna scarsità

L’emergenza coronavirus (segui la DIRETTA di Sky TG24) ha determinato un consumo maggiore delle bombole di ossigeno, portando a una carenza in alcune regioni. In una nota, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha spiegato come intende affrontare il problema: “il confronto costante tra Aifa, Assogastecnici e Federfarma ha già permesso di avviare interventi risolutivi rispetto alle criticità riportate in alcune regioni sulla disponibilità dell’ossigeno gassoso. L’aumento rilevante dei consumi di ossigeno determinati dall’emergenza ha sicuramente avuto un impatto sulla rete distributiva, a dispetto della disponibilità reale dell’ossigeno, che viene prodotto in Italia in quantitativi dieci volte superiori alla richiesta del territorio”. Aifa ha aggiunto che il Comitato tecnico scientifico (Cts) sta prendendo in considerazione la possibilità di predisporre una scheda sull’uso dell’ossigeno, analoga a quelle definite con efficacia per i farmaci Covid, così da supportare un utilizzo responsabile dell’ossigenoterapia, che ottimizzi l’uso delle risorse in questa fase di difficoltà operativa.

Emergenza coronavirus - Sapio SpA - Fabbrica ossigeno - aumentata la produzione di ossigeno per la forte domanda dovuta all'emergenza covid-19

Il ruolo delle regioni e delle provincie autonome

“Il numero di contenitori mobili (bombole e recipienti criogenici) disponibili per il trattamento domiciliare rappresenta la principale causa dei disagi riportati dal territorio: l’incremento garantito dagli investimenti delle aziende durante questi mesi (che Assogastecnici ha quantificato in 15 milioni di euro) ha avuto degli effetti positivi, a dispetto della domanda altissima a livello mondiale, e di un numero di produttori di contenitori molto limitato, che però non sono stati risolutivi rispetto alle difficoltà di queste ore”, ha chiarito Aifa. L’agenzia ha poi ricordato che il contributo delle regioni e delle province autonome è importante per rafforzare il tracciamento dei contenitori. “Durante la fase emergenziale, in alcune regioni (come la Lombardia) sono state organizzate strutture come ospedali da campo dedicate alla sola ossigenoterapia, alimentate con serbatoi centralizzati (di facile realizzazione), anziché con bombole: Aifa, Assogastecnici e Federfarma stanno lavorando alla condivisione di queste esperienze e di altre buone pratiche analoghe, in grado di intervenire sul problema a livello organizzativo”, ha concluso Aifa.

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