Coronavirus: il Brasile sospende i test sul vaccino della cinese Sinovac

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Si tratta di uno dei vaccini candidati più promettenti. Ieri, il governatore di San Paolo, Joao Doria, aveva anche annunciato la distribuzione in Brasile delle prime 120 mila dosi entro i prossimi dieci giorni. Secondo l'azienda, però, l'incidente non è legato alla cura

L'autorità sanitaria del Brasile ha sospeso gli studi clinici di un vaccino contro il coronavirus sviluppato in Cina in seguito a un "incidente" che ha coinvolto un volontario. Si tratta della cura prodotta da Sinovac, uno dei vaccini in fase più avanzata di studio. Solo ieri, infatti, il governatore di San Paolo, Joao Doria, aveva annunciato che le prime 120 mila dosi sarebbero state distribuite nel Paese entro il prossimo 20 novembre. L’autorità di regolamentazione competente, Anviva, ha invece dichiarato in una nota di aver "stabilito di interrompere la sperimentazione clinica del vaccino CoronaVac dopo un grave incidente” avvenuto il 29 ottobre.

L’incidente

Di preciso, non sappiamo ancora cos’è accaduto poiché Anviva ha affermato di non poter fornire altri dettagli sull’incidente a causa delle normative sulla privacy. Fa sapere però che incidenti di questo tipo possono includere effetti collaterali potenzialmente fatali, grave disabilità, ospedalizzazione, difetti alla nascita e altri "eventi clinicamente significativi"; purtroppo anche il decesso.

 

La risposta di Sinovac

“Il nostro vaccino è sicuro malgrado lo stop in Brasile”. Così Sinovac Biotech conferma la  "fiducia" sulla sicurezza della propria cura anti Covid-19 in fase di sperimentazione, nonostante la sospensione delle procedure decisa dalle autorità sanitarie brasiliane a causa di "un incidente avverso" capitato a un volontario. "Siamo fiduciosi sulla sua sicurezza" è il primo commento della società, che in una nota ha aggiunto che l'incidente "non era collegato al vaccino".

 

I test

A metà settembre, durante la fase tre (l’ultima) degli studi clinici, il vaccino anti Covid era stato inoculato a centinaia di migliaia di persone. Sono stati quasi

tutti i tremila dipendenti dell'azienda farmaceutica cinese e le loro famiglie a ricevere il vaccino sperimentale, ha spiegato il portavoce dell'azienda, Liu Peicheng. Alla fine di agosto si era poi attivata la linea di produzione di Sinovac, con una capacità annuale di oltre 300 milioni di dosi. A luglio, infatti, la Cina aveva approvato l'uso di emergenza di vaccini per gruppi specifici ritenuti ad alto rischio di esposizione, per esempio il personale medico e funzionari di frontiera. Pechino è stata la prima città del Paese ad avviare il programma di utilizzo di emergenza su decine di migliaia di persone. I lavoratori del mercato alimentare di Xinfadi - che è stato al centro dell'ultima grande ondata dell’epidemia nella capitale, a giugno – sono tra coloro che avevano ricevuto il vaccino di Sinovac. Yin Weidong, l'amministratore delegato di Sinovac, aveva dichiarato di aspettarsi l’approvazione dell’utilizzo di questa cura anti Covid entro la fine del 2020 ma l’arrivo sul mercato di massa del vaccino prodotto dall’azienda cinese dipende dai risultati delle ultime sperimentazioni.

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