Nel complesso, i focolai attivi in Italia sono 3.805, di cui 1.181 nuovi (entrambi in aumento per la decima settimana consecutiva): il 77,6% si è verificato in ambito domiciliare. Aumentano i casi sintomatici
Dal rapporto del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) relativo alla settimana compresa tra il 28 settembre e il 4 ottobre, emerge che in Italia si è verificata un’accelerazione del progressivo peggioramento dell’epidemia di coronavirus segnalato nelle ultime dieci settimane. Ciò ha determinato un notevole carico di lavoro sui servizi sanitari nazionali. Per la prima volta si segnalano elementi di criticità significativa relativi alla diffusione di Sars-CoV-2 nella Penisola. Il report indica anche che nel periodo compreso tra il 17 e il 30 settembre l’indice di trasmissibilità (Rt) calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,06.
3.805 focolai attivi
Nel complesso, i focolai attivi in Italia sono 3.805, di cui 1.181 nuovi (entrambi in aumento per la decima settimana consecutiva). Si tratta di numeri in crescita rispetto alla scorsa settimana, quando i focolai attivi erano 3.266 e quelli nuovi 909. Il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità spiegano che la definizione adottata di focolaio prevede l’individuazione di 2 o più casi positivi tra di loro collegati. Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle provincie (104/107): la maggior parte continua a verificarsi in ambito domiciliare (77,6%), mentre continua a scendere la percentuale di quelli rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,1% contro il 4,5% della settimana precedente). Durante l’ultima settimana si è verificato un lieve amento dei focolai la cui trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico. Rimane tuttavia una dinamica di contagio limitata, pari al 2,5% di tutti i nuovi focolai di cui è stato segnalato il contesto di trasmissione.
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In crescita i casi sintomatici
Il rapporto ministero della Salute-Iss indica che tra il 21 settembre e il 4 ottobre si è verificato un aumento dei casi sintomatici, che ora sono 8.198 (contro i 6.650 del periodo 14/9 -27/9). Negli ultimi 14 giorni l’incidenza cumulativa dei casi di coronavirus in Italia è stata di 44,37 per 100.000 abitanti (nel periodo 14/9-27/9 era di 34,2 per 100.000 abitanti). L’Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute invitano a “mantenere comportamenti rigorosi” e sottolineano che “è essenziale evitare eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati ed è obbligatorio adottare con consapevolezza comportamenti individuali rigorosi al fine di limitare il rischio di trasmissione per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia”.
Indice Rt superiore a 1 in 13 Regioni
L’accelerazione del progressivo peggioramento dell’epidemia di coronavirus si riflette in un “notevole carico di lavoro sui servizi sanitari territoriali”. Per l’Iss è importante monitorare la situazione, in quanto potrebbe avere delle ripercussioni sui servizi assistenziali. L’indice Rt ha superato il valore soglia di 1 in 13 regioni e 2 province autonome (Trento e Bolzano). La Campania ha il valore maggiore, con 1.24, seguita da Sicilia con 1.22 e da Trento a 1.18. Migliori il Molise con 0.61, Emilia Romagna a 0.84 e Marche con 0.91.
L’invito alla precauzione
Di fronte all’incremento dei focolai, l’Iss e il ministero della Salute spiegano che è fondamentale mantenere “un’elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento ormai chiaro e più rapido della situazione epidemiologica e sull'importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali: lavaggio delle mani, uso delle mascherine e distanziamento fisico”.
Rezza: “Casi in aumento per la decima settimana consecutiva”
"Aumenta per la decima settimana consecutiva il numero di casi di Covid-19, ma questa volta un po' di più rispetto alle scorse settimane. L'Rt supera di poco l'unità. Si registrano focolai e casi sporadici in tutte le regioni e il numero di ricoveri tende ad aumentare, anche se non si registra un sovraccarico di terapie intensive”, afferma Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, commentando il monitoraggio settimanale. “In questa fase bisogna essere estremamente prudenti, evitare assolutamente aggregazioni ed eventi sia pubblici che privati, utilizzare sempre la mascherina, adoperare misure di distanziamento fisico e curare l'igiene delle mani”, conclude l’esperto.