Covid-19, tra ottobre e novembre possibile nuovo picco in Italia: lo studio

Salute e Benessere

A sostenerlo un modello matematico elaborato da due ricercatori italiani, Giacomo Cacciapaglia e Francesco Sannino, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Scientific Reports”

Potrebbe presentarsi a cavallo tra ottobre e novembre il prossimo picco della pandemia di coronavirus in Italia e, più in generale, nel continente europeo. A sostenerlo il lavoro di ricerca di due esperti italiani, ovvero Giacomo Cacciapaglia, che lavora all'Institut de Physique des 2 Infinis, a Villeurbanne in Francia e Francesco Sannino, ricercatore presso l’Università della Danimarca meridionale, ad Odense. Entrambi sono riusciti ad elaborare un modello matematico utile per cercare di capire, sulla base dei dati rilevati, come potrebbe evolvere nelle prossime settimane la pandemia. I risultati del loro studio sono stati pubblicati sulla rivista “Scientific Reports”.

Foto Claudio Furlan - LaPresse 
19 Marzo 2020 Brescia (Italia) 
NewsCoronavirus, dentro il reparto di terapia intensivaNella foto: il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Poliambulanza di Brescia

Photo Claudio Furlan/Lapresse
19 March 2020 Brescia (Italy)
Intensive care unit of the Poliambulanza hospital in Brescia
Coronavirus, viaggio nel reparto di terapia intensiva di Brescia - ©LaPresse

Un modello matematico

I risultati ottenuto dal modello matematico, a cui ha partecipato anche Corentin Cot, hanno suggerito agli esperti che una seconda ondata in Europa è infatti possibile in un lasso temporale previsto tra luglio 2020, in parte ciò che è successo questa estate, e gennaio 2021. E’ emerso inoltre che la tempistica precisa dei picchi dei tassi di infezione per ogni Paese potrebbe essere controllata attraverso opportuni provvedimenti, come il distanziamento sociale, il controllo dei focolai locali e le misure di controllo delle frontiere. I ricercatori, utilizzando i dati della prima ondata, ma consentendo una variazione del 15% nei tassi di infezione, sono riusciti a dimostrare che la tempistica dei picchi della seconda ondata potrebbe dipendere dai tassi di infezione, con picchi più rapidi previsti per i Paesi i cui tassi di infezione risultano maggiormente elevati.

Le misure di prevenzione

Secondo gli esperti, le misure di allontanamento sociale unite al comportamento individuale responsabile, se implementati per tempo, potrebbero avere un forte effetto sul periodo in cui si verificano i picchi. Inoltre, considerando la situazione attuale in Europa, dove nazioni come Belgio, Bosnia, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Paesi Bassi, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Spagna hanno mostrato l'inizio di una seconda ondata all'inizio di agosto, gli autori dello studio hanno creato una simulazione video di quando sarebbe probabile che una seconda ondata raggiunga il picco in ciascun Paese europeo.

Contrastare ondate pandemiche

Stando ai risultati proposti da questo modello, in Italia il possibile nuovo picco, stimato a cavallo tra ottobre e novembre, potrebbe raggiungere un’entità analoga a quella che si è già verificata negli scorsi, quanto meno in termini di nuovi casi. Il modello, che come hanno specificato i ricercatori può essere facilmente adattato non appena nuovi dati diventano disponibili, potrebbe adesso diventare uno strumento utile per i vari governi, mercati finanziari, per l’industria ed i singoli cittadini per prepararsi in anticipo alla potenziale ondata e contrastare, eventualmente, la minaccia di ondate pandemiche ricorrenti.

Roberto Speranza, ministro della Salute, durante la presentazione dei risultati dell'indagine di sieroprevalenza su SARS-COV-2 al Ministero della Salute, Roma, 3 agosto 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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