Coronavirus, Speranza: “Test a scuola e per lavoratori. Stretta per chi rifiuta le cure"

Salute e Benessere

Il ministro della Salute annuncia che in vista del rientro in classe a settembre, "ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica”. Poi propone un piano straordinario di investimenti sul Servizio sanitario nazionale: “Servono parecchi miliardi, il Mes rappresenta un’opportunità”

"Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica”. La misura preventiva contro una nuova ondata di contagi da coronavirus (LO SPECIALE - AGGIORNAMENTI LIVE) è stata annunciata dal ministro della Salute Roberto Speranza, in un’intervista a Repubblica, e dovrebbe applicarsi in vista del ritorno a scuola dopo l’estate (LE LINEE GUIDA). A suo avviso occorre recuperare "una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con la scuola”. "Ho proposto alle Regioni che questo modello venga ripristinato", ha aggiunto il ministro alludendo alla medicina scolastica introdotta da una norma del 1961 e superata negli anni '90.

Stretta per chi rifiuta cure

Il ministro della Salute annuncia una stretta su chi rifiuta le cure. "Oggi se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c'è una multa fino a 5mila euro", rileva Speranza. "Sto valutando con il mio ufficio legislativo l'ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa".

La preoccupazione di Speranza

Le notizie sulla diffusione di nuovi focolai in diverse zone d’Italia sono fonte di preoccupazione: “L’importante è agire con velocità e determinazione. Tenere la guardia alta perché la battaglia non è ancora vinta”, dice il ministro che poi aggiunge: “Il messaggio che arriva dalla lettura dei dati è che il virus circola ancora. Finché sarà così non potremo considerare il pericolo alle spalle. Lavoriamo ogni giorno perché non si torni mai più al livello di sofferenza di marzo. Bisogna continuare a rispettare le tre regole rimaste: mascherina, distanziamento fisico di almeno un metro  senza assembramenti e rispetto delle regole igieniche. Ho il terrore di vanificare gli enormi sforzi fatti durante il lockdown”.

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“Il Mes è un’opportunità”

Speranza ha spiegato che sta “lavorando da settimane a un piano straordinario di investimenti sul Servizio sanitario nazionale. Dobbiamo rafforzare i presidi territoriali, modernizzare le attrezzature ospedaliere e la strumentazione diagnostica per gli screening oncologici. Poi c’è l’edilizia sanitaria, la ricerca, la necessità di attrarre gli investimenti della farmaceutica, dobbiamo rafforzare la relazione tra salute e ambiente”. Per fare tutte queste cose, conclude il ministro, “serve un piano straordinario di parecchi miliardi. Il Mes rappresenta un’opportunità”.

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