Giornata mondiale del donatore di sangue, cresce il numero dei giovani

Salute e Benessere

È quanto emerge dai grafici del Centro Nazionale Sangue (Cns) relativi alla raccolta del 2019. Questo risultato positivo interessa la fascia dai 18 ai 25 anni, ma non si estende alle fasce 26-35 anni e 36-45 anni, dove si registra un calo, rispettivamente, del -1,4% e del -3,6%

Domani, domenica 14 giugno, si celebrerà la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue. In vista dell’occasione, il Centro Nazionale Sangue (Cns) ha reso noti i grafici della raccolta del 2019, dai quali emerge che il numero dei donatori di sangue di età compresa tra i 18 e i 25 anni è tornato a crescere (+1,6%), invertendo una tendenza che lo vedeva in calo costante dal 2013. Un dato positivo, che però non si estende alle fasce 26-35 anni e 36-45 anni, dove si registra un calo, rispettivamente, del -1,4% e del -3,6%. In crescita, invece, il numero dei donatori tra i 46 e i 55 anni (+0,5%) e tra i  56 e i 65 anni (+5,1%).

Cresce il numero dei pazienti trasfusi

 

In totale, 1.638.470 persone hanno donato il sangue nel corso del 2019. I nuovi donatori sono poco più di 362mila, in calo del 2,3%, e le donne sono 538.386 (il 32% del totale). Tra le Regioni, il Friuli Venezia Giulia si conferma il territorio con il maggior numero di donatori totali in relazione alla popolazione (40 ogni 1000 abitanti) seguito dal Molise e dalla Sardegna. I dati del Cns indicano che circa il 92% del totale dei donatori del 2019 era iscritto alle associazioni. In crescita il numero dei pazienti trasfusi: l’anno scorso sono stati circa 638mila contro i 630mila del 2018, mentre le trasfusioni sono state circa 3 milioni, ossia una ogni 10 secondi. È rimasto stabile il numero dei donatori in aferesi, la procedura che permette di donare soltanto alcune parti del sangue intero, come il plasma o le piastrine: in totale sono stati 202mila. Complessivamente, nel 2019 sono stati raccolti 858.170 chilogrammi di plasma per la produzione di farmaci plasmaderivati, quasi 14mila in più rispetto al 2018. Si tratta di un risultato in linea con gli obiettivi del Programma Nazionale Plasma.

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Le donazioni durante la fase 1

 

“Viviamo in una situazione di sostanziale equilibrio, ma in alcune regioni periodicamente è necessario ricorrere al sistema della compensazione”, spiega Giancarlo Lumbruno, il direttore del Centro Nazionale Sangue. “La generosità dei donatori ci permette comunque di far fronte sia alle esigenze ordinarie sia a quelle straordinarie, come avvenuto quest’anno a causa della pandemia di Covid-19. A un iniziale calo delle donazioni ha fatto seguito una risposta straordinaria agli appelli, al punto che durante la 'fase 1' hanno comunque donato il sangue 411.018 persone”, aggiunge Lumbruno. Gianpietro Briola, presidente di Avis Nazionale e coordinatore pro-tempore del Civis, spiega l’edizione 2020 della Giornata Mondiale del Donatore è un’occasione importante per ringraziare chi, nonostante la pandemia, non ha mai fatto mancare il suo prezioso contributo. “L’emergenza del coronavirus ha posto ulteriormente l’accento sulla necessità di garantire sempre e ovunque la disponibilità di sangue ed emocomponenti, senza i quali non saremmo in grado di salvare vite umane e curare ogni giorno oltre 1.800 pazienti. La sfida più importante, ora, deve essere quella di proseguire sulla strada intrapresa e continuare a compiere questo gesto di solidarietà in modo costante durante tutto l’arco dell’anno”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha stabilito che nel 2021 la manifestazione globale legata alla Giornata Mondiale del Donatore di Sangue si svolgerà in Italia.

 

La campagna “Fil Rouge”

 

In occasione della Giornata Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2020, Avis ha realizzato una campagna dal titolo “Fil Rouge”, alla quale ha preso parte un gruppo di atlete di ginnastica ritmica con disabilità e normodotate. Oltre a una serie di scatti fotografici, la campagna comprende anche uno spot e un documentario diretto da Riccardo Iacopino, nel quale le atlete hanno parlato della loro esperienza e hanno spiegato il senso che per loro hanno assunto parole come “inclusione” e “accoglienza”.

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