Coronavirus, a Mantova la cura con il plasma dei guariti

Salute e Benessere
Immagine di archivio

Il trattamento ha permesso di salvare vari pazienti in condizioni gravi. Secondo Giuseppe De Donno, primario del Reparto Pneumologia dell'Ospedale Carlo Poma, creare delle banche del plasma in tutta Italia potrebbe impedire un’eventuale seconda ondata 

La terapia basata sul plasma iperimmune prelevato dai pazienti con Covid-19 (segui la DIRETTA di Sky TG24) si sta rivelando efficace. Come ha spiegato a Radio Cusano Giuseppe De Donno, primario del Reparto Pneumologia dell'Ospedale Carlo Poma, tra Mantova e Pavia sono stati trattati quasi 80 pazienti con gravi problemi respiratori, nessuno dei quali è deceduto. “La mortalità del nostro protocollo finora è zero”, ha sottolineato l’esperto. “A Mantova abbiamo creato una banca del plasma. Creandone altre in giro per l’Italia riusciremo ad arginare un’eventuale seconda ondata”.

L’efficacia del trattamento

Parlando del protocollo adottato, De Donno ha spiegato che sono stati arruolati volontariamente dei donatori di plasma guariti dal coronavirus. Per accertare la guarigione, gli esperti li hanno sottoposti a due tamponi sequenziali. “Questi donatori guariti ci donano 600ml di sangue. Tratteniamo quindi il liquido che ha come caratteristica fondamentale la concentrazione di anticorpi, tra cui quelli contro il coronavirus”, ha aggiunto De Donno. Prima di procedere, però, gli esperti devono chiedere ogni volta l’autorizzazione al Comitato etico. “Si tratta di un impedimento enorme, perché ci fa perdere tempo prezioso per salvare le persone”, ha commentato De Donno. “Il plasma può essere congelato e durare fino a sei mesi in stoccaggio: questo ci ha portato a creare una banca del plasma a Mantova. Riusciamo anche ad aiutare altri ospedali che ci stanno chiedendo aiuto”.

Guarito un ragazzo di 28 anni

Per spiegare l’efficacia del trattamento col plasma, De Donno ha raccontato la storia di Francesco, un ragazzo di 28 anni ricoverato in terapia intensiva. “Le sue condizioni si sono aggravate lo scorso venerdì. Dopo aver ricevuto l’autorizzazione del Comitato Etico, l’abbiamo trattato col plasma iperimmune. Dopo 24 ore era già sfebbrato e stava bene. Da poco lo abbiamo svezzato dal ventilatore. È un ragazzo arrivato qui senza altre patologie oltre al Covid-19: doveva essere intubato e invece tra due giorni potremo restituirlo ai suoi genitori. Sta così bene che poco fa mi ha mandato un messaggio scherzoso sul telefonino”. Oltre a Francesco circa un centinaio di pazienti con coronavirus sono guariti grazie alla cura col plasma iperimmune. “Finora non abbiamo avuto decessi tra le persone trattate. E i segni clinici tendono a sparire dalle 2 alle 48 ore dopo il trattamento”, ha aggiunto De Donno. “Abbiamo sottoposto i risultati ottenuti alla comunità scientifica e siamo in attesa di pubblicazione. Però non possiamo alimentare false speranze: se la malattia ha lavorato a lungo fino a compromettere la funzionalità degli organi, il plasma non è sufficiente a salvare il paziente”, ha precisato il primario. 

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