Tumore ovarico, ogni anno in Italia colpite oltre 5 mila donne

Salute e Benessere

E’ uno dei dati legati al carcinoma di cui oggi, 8 maggio, ricorre la Giornata mondiale. A supporto delle donne è stata lanciata la campagna “Tumore ovarico: manteniamoci informate" che prevede canali social ed un sito aggiornato con le informazioni utili da sapere

Il carcinoma ovarico è un tumore che colpisce gli organi riproduttivi femminili. La maggior parte delle donne riceve la diagnosi dopo l’ingresso in menopausa, tra i 50 e i 69 anni ma le forme associate a una predisposizione genetica o familiare hanno un’insorgenza più precoce e possono colpire le donne già a 40 anni o anche prima. Sono queste alcune delle informazioni presenti sul sito manteniamociinformate.it, reso attivo proprio oggi, 8 maggio, in concomitanza con la Giornata Mondiale del tumore ovarico e con l’avvio della campagna "Tumore ovarico: manteniamoci informate".

La diagnosi precoce

Come spiegano gli esperti, se il tumore ovarico viene riconosciuto e diagnosticato nelle prime fasi, può avere una prognosi favorevole. Molto spesso, però, il tumore ovarico all’inizio non dà sintomi riconoscibili, ed è soprattutto per questo motivo che nell’80% dei casi la malattia viene diagnosticata in fase già avanzata. In Italia sono più di 5.000 le donne che ogni anno ricevono una diagnosi di tumore ovarico, uno dei più aggressivi tumori femminili. A causa di sintomi aspecifici o non riconosciuti, in quasi otto casi su dieci la malattia viene diagnosticata in fase già avanzata e per questo è importante l’informazione e la consapevolezza, obiettivo di questa campagna che vede la partecipazione di Fondazione Aiom, in collaborazione con le Associazioni pazienti Acto, Loto, Mai più sole, ed Abrcadabra.

Novità positive dalla ricerca

Sul tema del tumore ovarico, però, ci sono alcune novità positive, come la possibilità per tutte le pazienti di accedere alle terapie di mantenimento che permettono di allontanare le ricadute dopo la chemioterapia e che si sono dimostrate efficaci. "Finalmente, in questi ultimi anni la ricerca ha prodotto risultati importanti nel carcinoma ovarico”, ha spiegato Stefania Gori, presidente della Fondazione Aiom. “Oggi sappiamo che un quarto delle pazienti sono portatrici di mutazioni Brca1 e/o Brca2, con implicazioni terapeutiche e familiari importantissime. E sappiamo che una terapia di mantenimento con farmaci orali, gli inibitori di Parp, determina lunghe sopravvivenze nelle pazienti mutate e anche nelle pazienti non mutate, le quali rappresentano la maggior parte delle donne affette da carcinoma ovarico (75%)". Per approfondire questi e altri temi, la campagna si svilupperà nei prossimi mesi attraverso attività online, campagne social ed anche eventi sul territorio. Il sito di riferimento è, come detto, già attivo e permette di venire a conoscenza di preziose e fondamentali informazioni sul tumore ovarico. Madrina e testimonial dell’iniziativa è l’attrice Claudia Gerini, che sui canali social legati al progetto ha anche postato un video messaggio dedicato alle donne.

Ricercatrice_Ansa

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