Centrali nella dieta mediterranea, secondo le linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana, dovrebbero rappresentare il 45-60% delle calorie giornaliere. Chi li riduce all'estremo, a lungo termine, può mettere a rischio la propria salute
“L'organismo ha bisogno di quantità adeguate di carboidrati: chi li riduce all’estremo può perdere peso, anche velocemente, ma non senza sottoporre a stress l’organismo. A lungo termine, una dieta sbilanciata pone a rischio la nostra salute”. Sono queste le parole sul tema di Elena Dogliotti, membro della supervisione scientifica della Fondazione Umberto Veronesi, coordinatrice della pubblicazione “La pasta: salute e tradizione si incontrano”, in cui viene spiegato come nutrirsi in modo corretto dovrebbe rappresentare un’opportunità in più per migliorare e mantenere il più a lungo possibile un buono stato di salute.
Via libera alla pasta
Snodo cruciale è quello della dieta mediterranea, da tempo ormai riconosciuto come regime alimentare salutare i cui benefici nutrizionali sono per la maggior parte attribuibili alla sua componente vegetale con frutta e verdura, legumi, olio extravergine di oliva, frutta secca, semi e cereali. Questi ultimi, infatti, come il grano, l'orzo, il farro, l'avena, il mais, il riso, il miglio, costituiscono la fonte principale di carboidrati. Essi, spiega sempre Fondazione Veronesi, devono rappresentare la principale fonte di energia dell’organismo umano. Le linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana, tra l’altro, sottolineano come in un’alimentazione davvero equilibrata, il 45-60% delle calorie giornaliere dovrebbe provenire proprio dai carboidrati, dei quali solo il 10-15% costituiti da carboidrati semplici o zuccheri. Dunque, dicono gli esperti, via libera soprattutto alla pasta, che grazie alle sue innumerevoli varianti può essere consumata facilmente, nel rispetto delle esigenze di gusto e di salute. Gli esperti consigliano una o due (se non si consuma pane) porzioni di pasta al giorno, ciascuna da 80 grammi.
Una dieta priva di carboidrati
“Le diete a basso contenuto di carboidrati, se estremizzate, possono aumentare il rischio cardiovascolare, di insorgenza di alcuni tumori e arrecare danni al fegato e ai reni”, spiega l’esperta. Una possibile conseguenza può essere quello che viene chiamato “effetto yo-yo”, per cui in una dieta povera o addirittura priva di carboidrati si perdono velocemente i chili di troppo ma con altrettanta facilità e velocità si possono riprendere. “Per chi desidera perdere peso il consiglio è quello di ridurre le porzioni, seguire lo schema alimentare di tipo mediterraneo e incrementare l'attività fisica, senza però rinunciare ad alcun nutriente”, sottolinea ancora l’esperta Dogliotti.
Carboidrati anche la sera
Un “mito” sfatato dagli esperti è quello che riguarda i carboidrati la sera. Fanno male anche a cena? Nelle dovute quantità, no. “I carboidrati complessi consumati di sera possono avere un doppio vantaggio sulla qualità del sonno: risultano più digeribili e stimolano la produzione della serotonina, un mediatore che favorisce il rilassamento e di conseguenza aiuta a riposare meglio durante la notte”, ha spiegato infine Dogliotti.