Coronavirus, come difendersi? Le risposte del virologo Fabrizio Pregliasco. VIDEO
Salute e BenessereIl virologo Fabrizio Pregliasco, ai microfoni di Sky tg24, chiarisce vari punti sul virus: da come si trasmette a come evitare di essere contagiati
Cos'è il Coronavirus? Come si diffonde e come evitare di essere contagiati? A queste e molte altre domande risponde il virologo Fabrizio Pregliasco. Ai microfoni di Sky TG24 l'esperto chiarisce dubbi e sfata alcune fake news che circolano sul virus e informa su vari aspetti da conoscere sulla malattia e la possibilità di trasmissione (GLI AGGIORNAMENTI – LO SPECIALE – IL PROTOCOLLO SULLA SICUREZZA DEI LAVORATORI – LA SITUAZIONE IN ITALIA - LE FOTO SIMBOLO DELL'EMERGENZA -FAQ).
Come si trasmette il Coronavirus?
La trasmissione avviene attraverso le goccioline respiratorie che, soprattutto i soggetti sintomatici, emettono tossendo o starnutendo. Queste goccioline vengono diffuse in un raggio di circa un metro e ottanta intorno alla persona. Quello che sta emergendo dagli studi è che c'è una quota notevole di individui asintomatici positivi che possono contribuire, seppur in maniera meno efficace, al contagio.
Gli asintomatici quanto sono contagiosi?
Si deve capire qual è l'efficacia, perché il contagio avviene tramite le goccioline respiratorie più grosse che si emettono tossendo e starnutendo. Una parte di goccioline, noi le emettiamo anche normalmente e un soggetto, pur non avendo la sintomatologia, magari con un contatto ravvicinato come un bacio, potrebbe generare la contaminazione. Ma questo lo stiamo ancora definendo meglio.
Qual è il periodo d'incubazione?
Salvo eccezioni, il dato consolidato in tutto il mondo è una variabilità da 2 a 11 giorni con un valore medio di 5,2 giorni. È stato segnalato qualche caso con tempi d'incubazione più lunghi, ma è da capire se magari il soggetto aveva inizialmente una sintomatologia lieve.
Trattenere il respiro per dieci secondi è un test per capire se si ha il Coronavirus?
No, è una fake news. Queste false notizie nascono da aspetti verosimili perché, ovviamente, una buona capacità respiratoria ci permette di aumentare il grado di apnea, ma non hanno nulla a che vedere con test ben più specifici. Queste fake news sono terrificanti.
Esistono dei farmaci per contrastare il virus?
Ci sono diverse opzioni che si stanno in qualche modo incanalando, attraverso anche il riconoscimento da parte dell'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, in sperimentazioni che ci possano permettere di andare oltre l'uso compassionevole che si fa con farmaci non registrati, come il Remdesivir, o con alcuni fuori etichetta, come quelli per l'Hiv o l'antimalarico, che ha dei meccanismi d'azione che hanno fatto pensare e verificare, su un piccolo campione di pazienti, dei risultati positivi. A questi si è aggiunto anche questo artride-reumatoide, un farmaco interessante perché la sua funzione, nelle patologie auto immuni, è proprio quella di spegnare l'eccessiva risposta infiammatoria.
Gli uomini ipertesi si ammalano di più di Coronavirus?
Ci sono degli studi in laboratorio, in vitro, che evidenziano come gli ace inibitori, usati dagli ipertesi, possano facilitare l'adesione del virus, ma non c'è ancora alcuna prova. Al contrario i sartani, un'altra classe di farmaci anti ipertensione, sembra siano protettivi. Si tratta di prime osservazioni che non devono, a oggi, essere considerate. Non cambiate o interrompete la terapia anti ipertensiva.
I tempi per la scoperta di un vaccino sono diminuiti?
Ci sono degli studi che l'Oms ha censito e c'è un certo avanzamento, anche perché si possono utilizzare degli studi fatti per il vaccino della Sars, che erano già a buon punto. Però non dobbiamo dare false speranze, il vaccino non sarà disponibile in grandi quantità prima di uno o due anni.
Cosa pensa della teoria sull'immunità di gregge?
Non sono d'accordo. Io credo che, seppur tardivamente, anche l'Inghilterra stia attuando azioni simili alle nostre rispetto a possibilità di controllo. Diciamo che è stata un po' una descrizione grossolana. Un virus nuovo entra in contatto con una popolazione suscettibile, perché tutti noi non abbiamo anticorpi contro questo virus, e contagia una porzione ampia se lo si lascia fare, se si continua con la vita normale che facevamo circa due settimane fa. Quello che si sta cercando di fare è cercare di rallentare questa diffusione.
Come distinguere Coronavirus, influenza e allergia?
È difficile perché si somigliano, ci sono situazioni di corrispondenza tra le sintomatologie. Le forme allergiche si riesce a differenziarle perché chi le subisce spesso le ha già da tempo, e riesce a riconoscerne i sintomi iniziali. Le allergie si caratterizzano con starnuti a raffica, secrezione liquida trasparente e arrossamento degli occhi. Purtoppo la congiuntivite può essere parte dei sintomi del Coronavirus e dell'influenza tradizionale. Diciamo che l'elemento principale, delle forme più gravi del nuovo virus, sono la febbre alta oltre i 38 gradi e le difficoltà respiratorie.
Il tampone è l'unico strumento per sapere se ho contratto il virus?
Nella prima fase di contagi in Italia si sono fatti molti tamponi perché si voleva contenere la diffusione fin dall'inizio. A oggi, non è più possibile fare questa azione e si decide di fare il tampone solo a chi ha la sintomatologia più pesante. Io credo che, ora che si è consolidata l'organizzazione, è possibile eseguire il test, non a tappeto grossolanamente, ma effettuando una raccolta sistematica, in un'area geografica ristretta, per cercare di individuare la parte di contatti secondari e spegnere l'incendio. L'estensione dei tamponi va fatta, ma con giudizio.
La degenza quanto dura?
Dura tanto, dipende dall'intensità dei sintomi, può andare da una decina di giorni a un mese, con la necessità anche di un periodo successivo di quarantena. Si è visto che un paziente, ormai in pieno benessere e senza più sintomi, può rimanere positivo dai 7 ai 14 giorni.
Ci si può riammalare di Coronavirus?
È una domanda senza una completa risposta. La casistica dimostra una carriera complessiva con magari un momento di negativizzazione dei test, quindi è più probabile che si tratti di un andamento ondulante di alcune forme, che però non sono una ricaduta. È una patologia che, normalmente, inizia tranquillamente poi in quinta o sesta giornata mostra i suoi aspetti più negativi.
Si diventa immuni?
Non abbiamo una risposta definitiva. Rifacendosi alla Sars, si può dire che per almeno tre o quattro anni, se il Coronavirus dovesse comportarsi come quello comune della variante del 2002, la patologia non dovrebbe ripresentarsi.
Cosa succede se ci si ammala in gravidanza?
Il rischio sembrerebbe praticamente nullo riguardo al bambino e all'andamento della malattia. Vedremo, la casistica è limitata. I pericoli per i bambini sono bassi.
Il caldo distrugge il virus?
La temperatura più elevata non distrugge il virus, ma potrebbe rendergli la vita meno facile perché tutte le infezioni respiratorie, nel trasmettersi, amano gli sbalzi termici. È vero che nelle zone più temperate sembra diffondersi meno, ma tutto questo lo scopriremo andando avanti.
La polmonite da Covid19 è completamente diversa da quelle alle quali siamo abituati?
Sì, si vede radiologicamente. In modo specifico, è una polmonite interstiziale diffusa in entrambi i lobi ed è l'azione di iperattività del nostro organismo che, nel tentativo di liberarsi del virus, danneggia se stesso rendendo difficile la respirazione.
Quanto tempo dura questa emergenza?
Ci sono dei modelli matematici, ma ognuno di loro ha dei margini d'errore. È difficile dare previsioni, ci vuole ancora un po' di tempo. Io credo che, nei prossimi giorni, sentiremo ancora un bollettino di aumento dei numeri di casi di contagio, ma ritengo che questa settimana sia cruciale per capire quello che dovrebbe succedere, se noi italiani riduciamo il più possibile i contatti, ossia una riduzione dei contagi.