Sindacati e imprese, in videoconferenza col governo, trovano l’intesa sul testo - 13 punti - che definisce misure condivise contro il virus negli ambienti di lavoro. Nell’attesa di attuarlo, le fabbriche faranno qualche giorno di stop. Previsti ammortizzatori sociali
È stato firmato il protocollo sulla sicurezza dei lavoratori, per definire misure condivise ed efficaci contro il coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI). L’intesa tra sindacati e imprese è stata raggiunta dopo un lungo confronto andato avanti per tutta la notte, anche in videoconferenza con il governo. Nell’attesa di attuare il "protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, le fabbriche faranno qualche giorno di chiusura. L’esecutivo, comunque, ha assicurato ammortizzatori sociali per tutti. "L'Italia non si ferma", ha commentato Giuseppe Conte. Soddisfatti i sindacati (CORONAVIRUS: SPECIALE - MAPPA E GRAFICI DEL CONTAGIO - LE MISURE DEL GOVERNO).
Tredici punti
Il protocollo prevede tredici punti (LA SCHEDA). Il documento indica le misure di precauzione: si va dagli ingressi in azienda alla gestione delle mense e degli spazi comuni, dai dispositivi di sicurezza alla possibilità di rimodulare le attività fino alla gestione di un eventuale caso di coronavirus. Il documento, nella premessa, sottolinea che "la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione". È possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali e al lavoro agile e "si può prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività". Ecco i punti:
- informazioni;
- modalità di ingresso in azienda;
- modalità di accesso dei fornitori esterni;
- pulizia e sanificazione in azienda;
- precauzioni igieniche personali;
- dispositivi di protezione individuale;
- gestione degli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e snack);
- organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work);
- gestione degli orari di lavoro;
- rimodulazione dei livelli produttivi;
- gestione entrata e uscita dei dipendenti;
- spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione;
- gestione di una persona sintomatica in azienda;
- sorveglianza sanitaria, medico competente, Rls;
- aggiornamento del protocollo di regolamentazione.
Conte: "L'Italia non si ferma"
"Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L'Italia non si ferma", ha commentato su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ha postato un commento anche Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro: "Così le aziende, anche facendo ricorso agli ammortizzatori sociali, potranno garantire ai lavoratori più sicurezza". Il collega dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha aggiunto: "È stata una notte importante per tutto il Paese".
Sindacati: sicurezza senza fermare il Paese
Soddisfatti anche i sindacati. Cgil, Cisl e Uil, in una nota unitaria, hanno definito il protocollo "un risultato molto importante in una fase che impone a tutti massima responsabilità nel garantire, prima di ogni altra cosa, la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici". "Sappiamo che il momento è difficile - si legge nel comunicato - e sappiamo che i lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire, con la responsabilità che hanno sempre saputo dimostrare, nell'adeguare l'organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese". I sindacati, poi, hanno sottolineato quanto sia importante "la sottoscrizione del testo da parte del governo che, per quanto di sua competenza, favorirà la piena attuazione del protocollo". "La salute di chi lavora è per noi un'assoluta priorità che deve precedere qualunque altra considerazione economica o produttiva", conclude la nota.
Furlan, Cisl: “Protocollo molto chiaro e dettagliato”
L'intesa è stata commentata anche da Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. Ha spiegato che si tratta di “un protocollo molto chiaro e dettagliato che ora va attuato in tutte le aziende e in tutti i luoghi di lavoro anche utilizzando un periodo di sospensione della produzione e delle attività". "Si potranno usare gli ammortizzatori sociali, il lavoro agile, una diversa organizzazione, sino a quando gli interventi di messa in sicurezza del luogo di lavoro non saranno ultimati", ha aggiunto. E ancora: “È stata una lunga notte di discussione, ma alla fine è prevalso un senso di comune responsabilità e di positiva unità".
Barbagallo, Uil: "Prevalso il buon senso"
Stessa linea per Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil. "È prevalso il buon senso e abbiamo fatto valere il principio della priorità della sicurezza sul profitto, valorizzando il ruolo delle Rsu e degli Rls", i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ha detto. "Con l'intesa - ha aggiunto - possiamo ora offrire ai lavoratori e al Paese uno strumento, giusto ed efficace, di tutela e salvaguardia della salute anche nei luoghi di lavoro. Dobbiamo vincere questa battaglia contro il virus, dobbiamo evitare di sprofondare in una recessione che impoverirebbe tutti".