Lo ha comunicato Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), in un’intervista rilasciata all’Ansa
L’emergenza coronavirus riguarda anche i medici di base. A confermarlo è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) che, in un’intervista all’Ansa, ha sottolineato come ci siano già circa 150 medici di famiglia in quarantena, in isolamento o ricoverati, in diverse province italiane. “E vista la difficoltà, in questo momento, di trovare chi li sostituisce, per ognuno di loro restano potenzialmente circa 1.500 cittadini senza punti di riferimento sanitario sul territorio. Ovvero oltre 200.000 in tutta Italia", ha poi aggiunto. (Il quadro clinico dei deceduti in Italia)
La quarantena per i medici
Il tema della quarantena dunque, riguarda anche e soprattutto i medici di base. Proprio in un articolo pubblicato sul portale web della Federazione dei Medici di Medicina Generale, lo stesso Scotti ha sottolineato come l'età media dei medici di famiglia sia intorno ai 60 anni, in sostanza una categoria formata da soggetti particolarmente a rischio. “Ad oggi non siamo ancora muniti di dispositivi personali di sicurezza che dovrebbero essere distribuiti a partire da lunedì”, ha detto.
Il decreto del Governo
Per quanto riguarda poi le recenti misure messe in atto dalle istituzioni in tema di contenimento del coronavirus, Scotti ha spiegato che “chiudere gli ambulatori ospedalieri è una misura drastica, ma è il decreto governativo che lo prevede per evitare che gli ospedali possano essere luoghi di eccessiva mobilità”. L’obiettivo, in questo senso, è uno solo: “Occorre pure che tutti capiscano che ora bisogna osservare i livelli base di assistenza, senza stressare oltre il dovuto il sistema sanitario che oggi non può più offrire", ha poi concluso il segretario della Fimmg. (Coronavirus, acqua del rubinetto e smartphone: le fake news da evitare)
Le attività ambulatoriali in Lombardia
Tra, l’altro, per quanto riguarda le attività ambulatoriali, la Regione Lombardia ha deciso di sospenderle nelle strutture pubbliche e private a partire da lunedì prossimo, tranne nei casi urgenti e non differibili per fronteggiare l'emergenza coronavirus. L'annuncio era arrivato già nelle scorse ore, con un comunicato da parte dell'assessore Giulio Gallera. Si tratta, come spiega anche il portale della Fimmg, “di una misura finalizzata a recuperare medici e infermieri da utilizzare nei reparti di terapia intensiva e pneumologia”.