Coronavirus, i consigli dell’Iss per difendersi dall’epidemia

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

L’Istituto Superiore di Sanità suggerisce di utilizzare dei disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o cloro all’1% per pulire le superfici. Anche curare l’igiene delle mani è importante per evitare il contagio 

Il bilancio dell’epidemia di coronavirus (QUI la diretta di Sky TG24) continua ad aggravarsi: gli ultimi dati disponibili parlano di più di mille morti in Cina e di 42mila persone contagiate. Inoltre, da una revisione di studi curata dai ricercatori della University Medicine Greifswald, in Germania, è emerso che il virus 2019-nCoV può sopravvivere sulle superfici inanimate a temperatura ambiente fino a un tempo massimo di 9 giorni. Questi sviluppi portano con sé nuovi dubbi sull’epidemia e sui metodi migliori per prevenirla. L’Istituto Superiore di Sanità ha risposto ad alcune delle domande più comuni pubblicando un aggiornamento della sezione del portale Epicentro dedicata al tema “Coronavirus e superfici”.

Come difendersi dall’epidemia

In primo luogo l’Istituto Superiore di Sanità ha ricordato che la via di trasmissione principale del coronavirus sono le vie aeree e non il contatto con gli oggetti contaminati. Parlando della pulizia delle superfici, l’ente ha spiegato che i disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% sono efficaci per distruggere il virus e lo stesso vale per i prodotti a base di cloro all’1% (come la candeggina). Anche una corretta igiene delle mani è essenziale per prevenire l’infezione. Gli esperti dell’Iss consigliano di lavarle spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20 secondi. In alternativa, è anche possibile utilizzare un disinfettante per mani con almeno il 60% di alcol. Dato che il virus può entrare nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca è bene evitare di toccarli senza prima di essersi lavati le mani.

Rezza: “Il nuovo studio non deve creare allarme”

Parlando dello studio secondo il quale il nuovo coronavirus resisterebbe attivo sulle superfici per circa 9 giorni, Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, spiega che “non deve creare allarme”. “Questo elemento, ancora da dimostrare e condotto su altri coronavirus e non su quello cinese, non fa la differenza sul contenimento precoce dell’epidemia”, sottolinea l’esperto. “Da quello che sappiamo rispetto alle precedenti malattie infettive respiratorie, Mers e Sars, infatti, il nuovo coronavirus si trasmette molto più velocemente e la via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. È comunque importante ricordare una corretta igiene delle superfici e delle mani”, conclude Rezza. 

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