Coronavirus, azienda italiana al lavoro per produrre il primo lotto del nuovo vaccino
Salute e BenessereAdvent S.r.l., di Pomezia, insieme al Jenner Institute dell'Università di Oxford, ha avviato le procedure per iniziare i test clinici di un nuovo “candidato” vaccino contro il virus nCoV-19
L’azienda italiana Advent S.r.l., di Pomezia, insieme al Jenner Institute dell'Università di Oxford, ha avviato le procedure per iniziare i test clinici di un nuovo “candidato” vaccino contro il coronavirus. Le due realtà collaboreranno nella produzione del primo lotto del nuovo vaccino contro nCoV-19.
“Il vaccino è attualmente in produzione presso il Clinical Biomanufacturing Facility dell'Università di Oxford e sarà trasferito nei laboratori di Pomezia, dove saranno realizzate 1.000 dosi di vaccino da utilizzare per i test clinici”, si legge sul sito ufficiale dell’Università di Oxford.
Stesso approccio usato per il vaccino contro il virus Mers
L’esperienza e le competenze del Jenner Institute dell'Università di Oxford saranno fondamentali per l’avvio dei test clinici. L’istituto britannico adotterà per la produzione del nuovo vaccino lo stesso approccio utilizzato per realizzare il vaccino contro il virus della Mers (sindrome respiratoria del Medio Oriente), che nel primo studio clinico condotto a Oxford era riuscito a indurre una forte risposta immunitaria con una singola dose. Il secondo studio clinico sul vaccino Mers è attualmente in corso in Arabia Saudita, dove è avvenuta la maggior parte dei casi di sindrome respiratoria del Medio Oriente.
"Nuovi agenti patogeni come il nCoV-19 richiedono un rapido sviluppo del vaccino”, ha spiegato Sarah Gilbert dello Jenner Institute. “Usando una tecnologia nota per aver funzionato bene contro un altro coronavirus, possiamo ridurre il tempo necessario per prepararci alla sperimentazione clinica. Advent sta lavorando con noi per muoversi il più rapidamente possibile”.
Vaccino: come è stato realizzato
Il vaccino viene prodotto utilizzando una versione sicura di un adenovirus, un altro virus che può causare una comune malattia paragonabile al raffreddore. Nello specifico, gli esperti sono intervenuti modificando l’adenovirus in modo che non possa riprodursi all'interno del corpo umano e aggiungendo al suo interno il codice genetico necessario per insegnare al virus come produrre la proteina Spike, presente sulla superficie del nuovo coronavirus. Così facendo il virus sarà in grado di produrre questa proteina dopo la vaccinazione.
“Ciò provoca la formazione di anticorpi contro la proteina Spike, che si trova sulla superficie dei coronavirus”, spiegano gli esperti sul sito ufficiale dell’ateneo. “Nelle persone vaccinate, gli anticorpi anti-Spike possono legarsi al coronavirus e impedire che causi un'infezione”.