Infortunio al crociato, non solo Zaniolo: ogni anno 150.000 distorsioni e rotture
Salute e BenessereGli improvvisi cambi di direzione richiesti da questo sport fanno sì che le lesioni al crociato anteriore siano particolarmente diffuse tra i calciatori. Per gli esperti, però, con chirurgia e riabilitazione si può tornare a giocare
La rottura o la lesione del legamento crociato occorse a Nicolò Zaniolo e Merih Demiral durante Roma-Juventus fanno parte di una categoria di infortuni, distorsioni incluse, che ogni anno, colpiscono ben 150.000 persone, con una maggiore incidenza proprio tra gli atleti. Il dato emerge dalle statistiche diffuse dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot), che sottolinea come, in caso di rottura, il percorso di guarigione è mediamente stimato in sei mesi, ovviamente in seguito a cure adeguate. Una tempistica che ovviamente riduce le possibilità di vedere la giovane stella della Roma indossare la maglia dell’Italia agli Europei 2020, per cui ci si augura un recupero lampo.
Rottura del crociato anteriore in aumento nel calcio
Zaniolo e Demiral sono stati costretti a uscire nella stessa partita e nel giro di pochi minuti, rappresentando una coincidenza decisamente sfortunata. Tuttavia, distorsioni, lesioni e rotture del legamento crociato rappresentano infortuni in continuo aumento nel mondo del calcio. Secondo il presidente di Siot Francesco Falez questo accade sia per l’alto numero di calciatori, che per via della “natura di questo sport, che comporta salti, torsioni e cambi di direzione improvvisi, oltre ad un forte impatto fisico, le lesioni del legamento crociato anteriore sono un incidente comune sui campi di calcio di tutto il mondo".
Infortunio al crociato, i tempi di recupero
Non è un caso che proprio Zaniolo si sia infortunato nel corso di Roma-Juventus nel tentativo di effettuare un repentino cambio di direzione per eludere l’intervento degli avversari. L’intervento chirurgico e la riabilitazione solitamente sono sufficienti per curare i traumi al legamento crociato anteriore in alcuni mesi, senza impedimenti particolari per chi vuole tornare a praticare sport. Secondo Falez, infatti, grazie ai “moderni trattamenti chirurgici, con tecniche spesso personalizzate a seconda dell'età, tutti possono tornare tranquillamente a praticare attività sportiva dopo un periodo di 6 mesi di recupero”.