Social media, gli adolescenti che ne abusano possono soffrire di ansia

Salute e Benessere

Uno studio della Johns Hopkins University di Baltimora, dopo aver esaminato le abitudini di oltre sei mila ragazzi, ha sottolineato come stare più di tre ore al giorno sui social possa comportare dei rischi 

Gli adolescenti che trascorrono più di tre ore al giorno sui social media possono manifestare comportamenti caratterizzati dal desiderio di evitare il contatto sociale e dalla difficoltà di far fronte all'ansia o alla depressione. A sostenerlo è uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, pubblicato sulla rivista scientifica Jama Psychiatry.

L’analisi dei comportamenti

Stando ai dati ricavati dai ricercatori, dunque, gli adolescenti che passano molto tempo su queste piattaforme hanno maggiori probabilità di manifestare livelli elevati di comportamenti che possono anche essere indicatori di problemi di salute mentale rispetto agli adolescenti che non usano affatto i social media. Per suffragare la loro tesi, i ricercatori hanno esaminato il tempo che gli adolescenti hanno riferito di spendere sui social media e parallelamente comportamenti che possono essere indicatori di problemi di salute mentale. Tra questi hanno valutato atteggiamenti ‘interiorizzanti’ che possono comportare l’allontanamento dalla vita sociale, trattenere i sentimenti o avere difficoltà ad affrontare momenti di ansia o depressione. Inoltre sono stati presi in considerazione atteggiamenti ‘esteriorizzanti’ quali l’aggressività, la capacità di fingere o la disobbedienza ai genitori. L'uso dei social media per un certo periodo di tempo è stato associato sia a un maggior rischio per quanto riguarda il primo genere di problemi sia a sintomi concomitanti di problemi che riguardano le due categorie. Lo studio però non ha riscontrato alcuna associazione significativa tra l'uso dei social media e comportamenti ‘esteriorizzanti’. Inoltre è emerso che gli adolescenti che trascorrevano almeno tre ore al giorno sui social media hanno maggiori possibilità di denunciare i problemi di interiorizzazione in autonomia.

I numeri dello studio

Per il loro studio i ricercatori hanno utilizzato un campione rappresentativo a livello nazionale di adolescenti statunitensi di età compresa tra 13 e 17 anni tra il 2013 e il 2016. Lo studio ha raccolto dati per tre anni e l'analisi ha coinvolto 6.595 intervistati. Ogni anno ai partecipanti è stato chiesto quanto tempo avessero trascorso sui social media, oltre a domande relative ai sintomi di problemi legati al comportamento. Lo studio ha rilevato che circa il 17% degli adolescenti ha dichiarato di non utilizzare i social media, il 32% ha dichiarato di aver trascorso meno di 30 minuti al giorno, il 31% ha riferito di aver trascorso da 30 minuti a tre ore al giorno, il 12% ha dichiarato di aver trascorso dalle tre alle sei ore, l'8% ha dichiarato di aver trascorso più di sei ore al giorno. Inoltre i ricercatori hanno anche riscontrato che circa il 9% dei partecipanti ha riferito di aver sofferto solo di problemi ‘interiorizzanti’, il 14% ha riferito di avere riscontrato solo problemi ‘esteriorizzanti’, il 18% ha riferito di avere problemi di entrambi le categorie mentre il 59% ha riscontrato pochi o nessun problema.

Alla ricerca dell’equilibrio

Secondo Kira Riehm, studente di dottorato presso il Dipartimento di salute mentale della Bloomberg School, occorre trovare un modo migliore per bilanciare i benefici dei social media con possibili esiti negativi sulla salute. "Bisogna stabilire limiti ragionevoli, migliorare la progettazione delle piattaforme dei social media e focalizzare gli interventi sull'alfabetizzazione mediatica: questi sono tutti modi in cui possiamo potenzialmente trovare il giusto equilibrio per gli adolescenti", ha commentato.  

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