Per i bambini col fegato grasso raddoppia il rischio di diabete
Salute e BenessereÈ quanto emerge da una ricerca dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù condotta su 700 bimbi italiani con e senza steatosi epatica
Da un nuovo studio, condotto dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dell’Università di Roma e dell’Università di Southampton, emerge che per i bambini con fegato grasso il rischio di prediabete e di diabete è doppio rispetto a quelli sani. La steatosi epatica, nota in inglese come Non Alcholic Fatty Leaver Disease (Nafld), è la malattia epatica più frequente in età pediatrica ed è causata dall’accumulo di una quantità di grasso superiore al 5% nelle cellule del fegato. La patologia si manifesta in circa il 3-12% dei bambini di peso normale e nel 70% di quelli in sovrappeso o obesi. Nel 40% dei casi la steatosi epatica può evolversi in steatoepatite, condizione che può portare a malattie croniche irreversibili. Lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Hepatology, è stato coordinato da Valerio Nobili, responsabile di patologie epato-metaboliche del Bambino Gesù, prima della sua prematura dipartita avvenuta lo scorso marzo.
Il legame tra steatosi epatica e diabete
La ricerca è stata condotta su un campione di 700 bambini italiani con e senza steatosi epatica. Dai risultati ottenuti emerge che i bimbi e gli adolescenti con questa patologia presentano una prevalenza significativamente più elevata di tolleranza al glucosio normale (prediabete o diabete). "In particolare il 20.6% dei bambini con Nafld presentava una condizione di alterata tolleranza al glucosio agli esami di laboratorio e alla curva da carico orale di glucosio”, è possibile leggere sul comunicato diffuso dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Il 19.8% di questi bambini aveva prediabete, mentre lo 0.8% aveva diabete franco. Lo studio ha inoltre documentato come i bambini affetti da Nafld e prediabete/diabete abbiano un rischio più che doppio di sviluppare la forma più severa della malattia epatica, rispetto a quelli con una normale tolleranza al glucosio".
L’olio d’oliva aiuta a contrastare la steatosi epatica
I risultati di un altro studio condotto da medici e ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma indicano che l’olio d’oliva potrebbe rappresentare un rimedio naturale per contrastare l’obesità e il fegato grasso nei bambini e negli adolescenti. L’alimento, infatti, contiene idrossitirosolo, una sostanza che migliora lo stress ossidativo, l’insulino resistenza e la steatosi epatica negli individui più giovani affetti da problemi di peso.