L’ospedale pediatrico romano è stato protagonista di una serie di trapianti di organo che ha permesso di salvare la vita a piccoli pazienti in lista di attesa
Sei piccole vite salvate in pochissimi giorni. Un vero e proprio record per l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che ha ridato speranze ad altrettanti bambini in lista di attesa, trapiantando loro organi nell’arco di cinque giorni. Due sono stati trapianti di rene, tre di fegato e uno di cuore. È il frutto dell'intensa e proficua attività che i medici del polo ospedaliero hanno condotto, nell’unico ospedale pediatrico europeo dove si effettua ogni tipo di trapianto oggi esistente. Lo scorso anno, sono stati in tutto 324 gli interventi effettuati.
Il dettaglio delle operazioni
Come riporta nel dettaglio il comunicato diramato dal Bambino Gesù, il 7 luglio scorso è stato seguito il primo trapianto di rene da donatore pediatrico su una bambina affetta da displasia renale bilaterale. In seguito, in data 9 luglio sono stati effettuati un altro trapianto di rene su un piccolo di 4 anni che era in lista per un'uropatia malformativa, uno di fegato su una piccola affetta da atresia delle vie biliari e uno di cuore su un paziente seguito fin dalla nascita dall'ospedale romano a causa del suo cuore univentricolare e alla stenosi polmonare. L'11 luglio, infine, sono stati realizzati altri due trapianti di fegato, stavolta da donatori adulti, impiantati rispettivamente su un neonato di pochi mesi e su un bambino di 6 anni, affetti da atresia delle vie biliari uno e da difetto congenito del metabolismo biliare l'altro.
Una proficua rete di trapianti
Il lavoro delle equipe mediche coinvolte ha richiesto un monte ore complessivo superiore alle 80 ore. Gli interventi hanno avuto tutti esito positivo e i piccoli pazienti sono adesso in fase di decorso post operatorio. L’esito positivo degli interventi, come riporta lo stesso polo ospedaliero, è stato possibile grazie all'impegno di tutto il personale coinvolto e all'efficienza della rete trapianti regionale e nazionale (nello specifico il Centro Regionale Trapianti Lazio e il Centro Nazionale Trapianti). I trapianti, infatti, sono stati realizzati con organi prelevati da quattro diversi donatori dislocati in quattro diverse Regioni italiane.
Un sistema organizzativo collaudato
Felicità per i parenti dei piccoli ma anche per i vertici della struttura romana. “Ci tengo particolarmente a ringraziare tutti quei genitori e quelle famiglie che, nonostante il dolore della perdita, fanno sì che altre giovani vite possano essere salvate” ha detto la presidente dell'Ospedale, Mariella Enoc. “Senza la loro incondizionata generosità nulla di quanto fatto sarebbe stato possibile. Un encomio particolare va anche alla professionalità di tutto il personale medico, infermieristico e alla stretta collaborazione con gli altri servizi dell'ospedale e con le Istituzioni preposte. Operazioni così lunghe e complesse richiedono infatti un sistema organizzativo e logistico collaudato ed efficiente” ha aggiunto.