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Staminali, nel 2018 oltre 3.000 autotrapianti in Italia

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

La combinazione del trapianto con farmaci ‘intelligenti’, sempre più sicuri ed efficaci, ha permesso di estendere il trattamento anche a pazienti anziani e compromessi 

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Gli esperti di Sanofi Genzyme rivelano che in Italia l’autotrapianto di staminali del sangue contro il mieloma multiplo e i linfomi ha raggiunto dei numeri da record: nel corso del 2018 sono stati eseguiti oltre 3.000 interventi, pari a circa il 15% di tutte le procedure effettuate in Europa. La Penisola occupa una posizione d’avanguardia in questo settore, grazie alla combinazione del trapianto con farmaci ‘intelligenti’, sempre più sicuri ed efficaci, che consentono di estendere il trattamento anche a pazienti anziani e compromessi. Il trapianto si basa sull’utilizzo delle cellule staminali prelevate dallo stesso paziente: in seguito alla loro reinfusione vanno ad abitare il midollo osseo precedentemente ‘svuotato’ dalla chemioterapia ad alte dosi, permettendo così la produzione di nuove colonie di cellule sane.

I risultati degli autotrapianti di cellule staminali

Fabio Ciceri, il nuovo presidente del Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare (Gitmo), spiega che, rispetto a dieci anni fa, oggi è possibile estendere il trattamento a pazienti più gravi e anziani, grazie alla riduzione della tossicità complessiva del percorso di trapianto, dovuta a due fattori: la riduzione della tossicità dei chemioterapici e l'avvento di nuovi farmaci contro le infezioni, che rappresentano la principale causa di gravi complicazioni. "Degli oltre 3.000 autotrapianti eseguiti l'anno scorso in Italia, quasi il 58% ha riguardato pazienti con mieloma multiplo", spiega Massimo Martino, dell'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morello di Reggio Calabria. "Grazie alla combinazione con nuovi farmaci come anticorpi monoclonali e terapie a bersaglio, che hanno meno effetti collaterali rispetto alla chemioterapia, la sopravvivenza è migliorata in modo clamoroso, impensabile fino a 10 anni fa", aggiunge l’esperto.

La lotta contro i linfomi

L’autotrapianto di cellule staminali ha permesso di ottenere dei risultati importanti anche nella lotta contro alcune tipologie di linfoma. “Tuttavia, la procedura rischia di non essere risolutiva quasi nel 50% dei casi”, sottolinea il professor Paolo Corradini dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. “Le nuove terapie di consolidamento post-trapianto, basate su anticorpi monoclonali, consentono di ridurre l’incidenza delle recidive, mentre sono allo studio nuove molecole immunomodulanti che cercano di stimolare il sistema immunitario compromesso dalla malattia e dalla chemio”.