Individuata nei broccoli una possibile chiave per combattere i tumori
Salute e BenessereUn team di ricercatori, coordinati dall’italiano Pier Paolo Pandolfi, ha scoperto nelle crucifere una proteina preziosa per combattere le neoplasie
Nuova svolta nella lotta con i tumori.
Un team di ricercatori, coordinati dall’italiano Pier Paolo Pandolfi, direttore dei Cancer Center e Cancer Research Institute, del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, ha individuato nei broccoli una proteina preziosa per combattere le neoplasie.
Le crucifere, a cui appartengono anche cavoli, broccoli e rape, contengono un composto naturale, chiamato indol-3-carbinolo, in grado di intervenire su un gene implicato nello sviluppo dei tumori.
La scoperta potrebbe essere preziosa, in futuro, per lo sviluppo di nuovi trattamenti più mirati ed efficaci contro il cancro.
La proteina dei broccoli spegne un enzima che ha un ruolo chiave nello sviluppo dei tumori
Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori hanno condotto una serie di test su animali geneticamente portati a contrarre tumori. In particolare hanno focalizzato la loro attenzione su PTEN, (anche chiamato oncosoppressoreuna), una molecola in grado di spegnere lo sviluppo delle neoplasie.
Hanno poi dimostrato che questa particolare molecola può essere disattivata da uno specifico enzima: WWP-1. Inoltre, sono riusciti a constatare che ‘attaccando’ WWP-1 con indol-3-carbinolo, ovvero la proteina presente nella famiglia delle crucifere, è possibile ripristinare le funzioni di PTEN: così facendo si potrebbe spegnere la crescita dei tumori.
Primo importante passo verso nuovi trattamenti
Nonostante si tratti di risultati preliminari, il meccanismo svelato dal team coordinato da un italiano rappresenta un primo importante passo verso una nuova tipologia di terapie contro i tumori.
"Abbiamo scoperto un nuovo importante attore che tiene le fila di un meccanismo critico per lo sviluppo del cancro, un enzima chiamato WWP-1 che può essere spento da un composto naturale presente nei broccoli e in altre verdure”, spiega Pier Paolo Pandolfi, coordinatore dello studio.
"Questo meccanismo si rivela quindi come un tallone di Achille che può divenire il bersaglio di nuove opzioni terapeutiche".