Creme solari, studio Fda: sostanze chimiche entrano in circolo

Salute e Benessere
Foto di archivio (Getty Images)

Dai test della Food and Drug Administartion è emerso che quattro ingredienti penetrano nel sistema circolatorio e nell’organismo in meno di 24 ore dall’applicazione. Raggiunti livelli di concentrazione 40 volte superiori il limite di sicurezza 

Le creme solari finiscono nuovamente sotto la lente d’ingrandimento della Food and Drug Admnistration statunitense (Fda). Secondo una nuova ricerca commissionata dallo stesso ente governativo Usa, le sostanze chimiche più utilizzate in creme, lozioni e spray per la protezione dai raggi UV non si fermano sulla cute, ma entrano in circolo nel sistema cardiovascolare e nell’organismo in meno di 24 ore dall’applicazione del prodotto. La Fda ha quindi chiesto alle aziende produttrici di effettuare approfonditi controlli sull’effettiva sicurezza di queste componenti.

Livelli superiori 40 volte il limite di sicurezza

Lo studio della Fda, pubblicato sulla rivista Jama, ha preso in esame due tipi di spray, una lozione e una crema testati su 24 volontari, a ciascuno dei quali è stato chiesto di applicare quattro volte al giorno per quattro giorni uno di questi prodotti su tutte le parti del corpo, escluse quelle coperte dal costume. I ricercatori hanno quindi prelevato alcuni campioni di sangue da ogni partecipante nell’arco di una settimana, scoprendo che i livelli di sostanze quali avobenzone, ossibenzone, ecamsule e octocrylene erano superiori anche di 40 volte il limite sopra il quale è consigliato condurre dei test sulla sicurezza dei prodotti. Inoltre, la concentrazione di questi quattro ingredienti chimici continuava a salire con le applicazioni successive, mentre l'organismo richiede almeno 24 ore per riuscire a smaltirli.  

In passato Fda ha già chiesto maggiori controlli

Le sostanze chimiche individuate rientrano in una categoria sulla quale in passato sono stati più volte chiesti maggiori accertamenti sulla loro sicurezza ed efficacia. Pochi mesi fa, l’ente governativo aveva giudicato pericolosi per la salute della pelle altre due componenti comunemente utilizzate nelle creme, ossia il PABA e il salicilato di ‘trolamine’, chiedendo anche controlli più approfonditi su altri 12 ingredienti. Infine, la Fda ha chiesto di elevare la soglia massima di protezione solare contro i raggi UV, portandola da +50 a +60, suggerendo anche l’applicazione di nuove etichette sui prodotti, nelle quali siano incluse molte più avvertenze.

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