Dolore cronico, in Italia ne soffrono 16 milioni di persone
Salute e BenesserePiù della metà dei soggetti soffre di mal di schiena e altri dolori diffusi. Il 25% convive con il dolore nonostante le cure e a risentirne è la qualità della vita
Il dolore cronico benigno è un problema che attanaglia ben 16 milioni di Italiani. Di questi, più della metà soffre di mal di schiena, mentre molti sono alle prese con cefalea, nevralgie del trigemino e artrosi. Inoltre, il 25% dei soggetti, nonostante le cure, continua a convivere con il dolore a causa di trattamenti errati, andando così a incidere in negativo sulla qualità della vita. Sono i dati esposti dagli esperti che partecipano al quinto International Theras Day, in programma per mercoledì 30 e giovedì 31 gennaio a Milano.
Antinfiammatori sono il primo rimedio in Italia
Secondo i dati presentati, a soffrire maggiormente di mal di testa e dolori diffusi sono le donne con età compresa tra i 35 e i 50 anni, il cui primo rimedio sono i farmaci antinfiammatori non steroidei. In Italia, nel 68% dei casi il dolore viene controllato attraverso questi medicinali, dei quali ogni anno vengono consumate 43 milioni di confezioni, mentre in Europa la media si aggira intorno al 44%. In termini di denaro, il dolore cronico si traduce in un costo annuale di 4.556 euro per paziente imputabile ad assenze da lavoro, 1.400 quelli a carico del Sistema Sanitario Nazionale. "Purtroppo il dolore viene sopportato in quasi un terzo dei casi (29%) oppure curato con antidolorifici non specifici (23%)", spiega Giuliano De Carolis, Presidente Federdolore-SICD (Società Italiana Clinici del Dolore), il quale specifica che i "tentativi di trovare nuove strade farmacologiche non hanno sempre successo e il paziente stesso, scoraggiato, non crede più a soluzioni".
La neurostimolazione come soluzione al dolore
Altri rimedi, però, esistono: “La nuova frontiera è la neurostimolazione, ancora poco diffusa e praticata in Italia, con cui gli impulsi elettrici calmano i nervi e riducono i segnali di dolore al cervello”, illustra ancora De Carolis.
Un’altra strada per porre fine ai dolori è la chirurgia, con un intervento poco invasivo a livello midollare per impiantare un piccolo dispositivo che rilascia in sicurezza lievi impulsi elettrici ai nervi (Stimolazione del Midollo Spinale - SCS), interrompendo o riducendo la trasmissione dei segnali del dolore al cervello.