Inquinamento elettromagnetico e smartphone, guida all’uso corretto

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

L’utilizzo frequente di smartphone e tablet presenta dei rischi, ma esistono accorgimenti, diffusi anche dal Snpa, per ridurre l’esposizione alle radiazioni e il cosiddetto elettrosmog 

Per la maggior parte delle persone non esiste ormai un giorno trascorso senza utilizzare dispositivi elettronici, che si tratti di smartphone o del tablet. Dalle indicazioni per giungere in un posto alle comunicazioni di lavoro, fino ai momenti di svago, questi device accompagnano ormai moltissimi istanti della vita quotidiana. L’uso assiduo di questi mezzi tecnologici è però legato anche al problema del cosiddetto inquinamento elettromagnetico, un tema riportato in auge dalla sentenza del Tar del Lazio che richiede ai ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione di istituire campagne informative sui pericoli associati proprio all’elettrosmog. Per l’occasione, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente raccomanda di far riferimento alla propria guida per ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni e l’inquinamento elettronico.



Meno radiazioni con un segnale migliore

Lo smartphone andrebbe utilizzato preferibilmente in presenza di un buon segnale. Quando c’è poco campo, infatti, il dispositivo tende a rilasciare più radiazioni per cercare di offrire un buon servizio nonostante le difficili condizioni. A questo proposito, sarebbero da evitare le telefonate in macchina, poiché durante gli spostamenti in automobile il segnale tende sempre a essere peggiore e le radiazioni vengono inoltre trattenute all’interno della vettura.

Connessione: meglio il wi-fi che la rete dati

Nel capitolo relativo alla connessione, il Snpa spiega che il collegamento alla rete wi-fi è sempre preferibile rispetto a quello tramite 4G (o 5G nel prossimo futuro): nel primo caso, infatti, la potenza emessa dal device è significativamente minore.



Smartphone a distanza di sicurezza

Un altro punto chiave riguarda la distanza da smartphone e tablet, che non andrebbero mai tenuti a contatto con il proprio corpo. Da evitare dunque l’abitudine diffusa di tenere il cellulare nelle tasche dei pantaloni o in quella della camicia. In caso di non utilizzo, dovrebbe esserci almeno un metro tra il dispositivo e il possessore. Sarebbe infine buona prassi ricordarsi di spegnere i device prima di addormentarsi per non essere soggetti alle radiazioni anche durante la notte.

Telefonate con auricolari o vivavoce

Tra gli altri accorgimenti da seguire c’è poi l’invito a utilizzare sempre auricolari o il vivavoce durante le chiamate, per evitare il contatto diretto del cellulare con la testa. In particolare, sono da evitare le telefonate lunghe ed è consigliato alternare le due orecchie durante la comunicazione. Se è possibile, tuttavia, vanno sempre preferiti i messaggi, che si tratti di sms o WhatsApp.

Proteggere i bambini dalle radiazioni

Tutti i consigli citati non sono però da applicare ai bambini, che non dovrebbero entrare in contatto con smartphone e tablet salvo in situazioni di emergenza. In tenera età, infatti, il corpo tende ad assorbire maggiori radiazioni rispetto a un adulto, un fenomeno che potrebbe pregiudicare lo sviluppo dei più giovani.

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