Un solo allenamento apporta benefici al metabolismo che durano giorni
Salute e BenessereUna ricerca rivela che una sola seduta di attività fisica potenzia il metabolismo, riduce la fame e aiuta a bruciare calorie più velocemente per 48 ore
Secondo una ricerca dello Ut Southwestern Medical Center, pubblicata sulla rivista Molecular Metabolism, una sola sessione di esercizio fisico apporta diversi benefici al metabolismo della durata di alcuni giorni e induce l’organismo a brucare calorie più velocemente. Dai risultati dei test condotti sui topi, gli studiosi hanno osservato che il loro metabolismo era stato potenziato per 48 ore dopo una sola seduta di attività fisica.
Appetito ridotto fino a sei ore
I ricercatori si sono concentrati sugli effetti derivanti dall'esercizio su due tipi di reti cerebrali, che compongono un circuito del cervello detto melanocortinico, presente sia nei topi che nell'uomo. Una delle reti, denominata Pomc, è associata alla riduzione dell'appetito, a livelli più bassi di zucchero nel sangue e all'attitudine a bruciare più calorie. L’altra, nota come Npy/Agrp, rende invece le persone più affamate e rallenta il metabolismo. Durante i test, l’attività del circuito cerebrale delle cavie è stata monitorata in seguito al completamento di vari regimi di allenamento, che andavano da zero a uno, cinque e dieci giorni di esercizio. Una sola sessione di movimento comprendeva per i topi tre corse di tapis roulant di 20 minuti. È emerso che una sola seduta ha potenziato l'attività della rete Pomc, inibendo quella di Npy/Agrp. Ciò ha fatto si che gli animali avessero un appetito ridotto fino a sei ore, oltre a bruciare calorie più rapidamente.
Una nuova via verso futuri trattamenti per il diabete
"Questo risultato può spiegare, a livello del circuito neurale, perché molte persone non si sentono affamate subito dopo l’esercizio", spiega il dottor Kevin Williams, tra gli autori della ricerca. Gli esperti ritengono inoltre che più una persona si allena, più durano gli effetti benefici sull’organismo. Infine, i risultati potrebbero aprire una nuova via per la ricerca di future terapie atte a migliorare il metabolismo del glucosio in pazienti con disturbi quali il diabete.